Comunisti portoghesi in festa!

di Francesco Maringiò, Responsabile Relazioni Internazionali PdCI | da www.oltre-confine.it

festadoavante2012 pdciReport dalla Festa do Avante di Lisbona, organizzata dal Partito Comunista Portoghese

La Festa do Avante ha richiamato anche quest’anno centinaia di migliaia di cittadini portoghesi ed una nutrita presenza di delegazioni internazionali, tra questi il Partito dei Comunisti Italiani. Organizzata dal Partito Comunista Portoghese, ha visto la partecipazione di più di 300 mila persone nei tre giorni di spettacoli, dibattiti, eventi sportivi e culturali e, soprattutto, politici con il grande comizio di chiusura che, ad oggi, è uno degli eventi più grandi e partecipati del Portogallo. Quest’anno (7-9 Settembre 2012) la Festa è caduta in un momento molto delicato per il paese segnato da una pesante crisi ed ha rappresentato un momento importante di organizzazione e lotta, all’insegna della parola d’ordine del cambiamento.

Partecipando a nome del Partito dei Comunisti Italiani a questa entusiasmante esperienza, ho potuto trarne alcuni spunti di riflessione che credo meritino di essere socializzati perché hanno una valenza che travalica i confini del Portogallo e possono essere elementi di riflessione per tutti i comunisti in Europa.

1) La festa è un grande evento politico. Nata a seguito della Rivoluzione dei Garofani (1974) ha rappresentato la celebrazione della stampa comunista che finalmente usciva dalla clandestinità dopo 48 anni di repressione fascista. La prima edizione risale al 1976 e per alcuni anni si è svolta in luoghi sempre diversi a causa di problemi con le autorità locali che opponevano molti ostacoli burocratici a che i comunisti potessero realizzare un grosso evento di massa nel paese.

Questo ha portato al fatto che nel 1987 la Festa non si sia potuta realizzare, generando grande indignazione e sgomento nei militanti del partito che, su impulso di Alvaro Cunhal, segretario del PCP e figura di spicco della Rivoluzione, hanno deciso di avviare una grande campagna di autofinanziamento ed acquistare così una vasta porzione di terra alla Quinta da Atalaia, al di là del fiume Tago, per rendere possibile lo svolgimento della Festa.

Questa vasta area immersa nel verde, oltre all’arena dove vengono montati gli stand, ospita altre strutture come la scuola di partito, con sale riunioni ed alloggi che vengono usati tutto l’anno da dirigenti e militanti provenienti da tutto il paese. Un attacco delle autorità, che mirava a ridurre gli spazi di agibilità politica dei comunisti (e tutto questo solo pochi anni dopo la vittoria della rivoluzione e la cacciata della dittatura), è stato usato dai compagni portoghesi come un’occasione di mobilitazione generale del partito e dei militanti e l’acquisizione di strutture proprie per poter svolgere permanentemente ed in ogni contesto politico le proprie attività.

2) Legato a tutto questo, c’è il tema dell’autofinanziamento. Nella Festa è possibile trovare tutti gli stand legati al partito (padiglione centrale, libreria, stand delle riviste di partito, dei giovani, delle donne, …) ma anche quelli di tutte le realtà regionali e locali. È un modo per mostrare l’attività politica svolta e, ovviamente, una forma di autofinanziamento per l’anno seguente. La fonte principale di ingresso nel bilancio di questo partito è l’auto-finanziamento e la Festa ne rappresenta la voce principale. Tutto questo, oltre a dare vita ad un grande evento politico, permette una forte indipendenza ed autonomia dal finanziamento pubblico o da congiunture elettorali che, in una certa fase, possono anche essere incerte o non positive, come sappiamo bene noi in Italia. Non è un caso che l’establishment portoghese cerchi di condizionare (come avviene anche da noi, con forme diverse) la capacità dei comunisti di autofinanziarsi. In Portogallo hanno fatto regolamenti e leggi ad hoc: non potendone più negare l’autorizzazione hanno cominciato a sottoporre la Festa a controlli e regolamenti molto severi su ogni aspetto tecnico, logistico e finanziario. Ecco perché un’altra lezione che possiamo apprendere dai compagni portoghesi è che la salvaguardia dell’autonomia, anche finanziaria, è parte essenziale della battaglia per l’esistenza dei comunisti in questa fase storica.

3) Ma soprattutto la festa è un grande evento collettivo di costruzione del partito che cementa il gruppo dirigente ed il partito tutto, in uno spirito di militanza che si rinnova nel lavoro comune e nel dibattito. La festa è organizzata in modo da non avere strutture fisse. Queste vengono progettate, realizzate e decorate ogni anno in modo diverso, nei mesi precedenti l’apertura della Festa stessa, quando vengono organizzati i fine settimana del lavoro volontario. Centinaia di militanti vengono così coinvolti tutto l’anno nella realizzazione di questo importante evento dove, alla musica e gli spettacoli, si accomuna un alto profilo politico. Questo è, infatti, un altro aspetto essenziale. Chiunque partecipi alla Festa non può non cogliere il forte tratto politico che la caratterizza. Aspetto questo che nella tradizione italiana (mi riferisco alle odierne Feste de l’Unità) si è perso e la politica e l’identità di partito hanno lasciato il posto agli spettacoli o gli eventi commerciali. Questo forte senso di collettività e comunità (mutatis mutandis davvero il “paese nel paese” di cui parlava Pasolini) vive sia nel corpo largo del partito, sia nella partecipazione popolare della gente. Di fronte al tentativo di atomizzare il popolo, facendo sentire ciascuno solo di fronte alla forza degli eventi, per convincerlo che non ci sono alternative allo stato di cose presenti, l’organizzazione di un evento di massa così ampio (con un successo di partecipazione anche in periodi di crisi) diventa un contributo essenziale all’organizzazione della lotta e della coscienza popolare. Anche la Festa è, quindi, uno strumento di lotta (politica, culturale, ideologica) nella società.

4) Come è oramai consuetudine degli ultimi anni (da quando è iniziato il processo di avvicinamento tra PdCI e Prc, si è cominciato a parlare di unità dei comunisti e si sono poste le basi per la costruzione della Federazione della Sinistra) alla Festa do Avante si è realizzato uno stand unitario tra i due partiti comunisti. Credo che questo sia davvero un segnale molto importante, che va consolidato nel tempo. Quest’anno poi la delegazione italiana era molto nutrita, con un grosso numero di compagni lombardi del Prc, che oramai vengono alla Festa da diversi anni, e un numeroso gruppo di giovani compagni della Fgci. Tra gadget politici e buona cucina italiana il nostro stand è stato un punto di ritrovo per tantissime compagne e compagni ed ha cementato ancora di più i rapporti tra i due partiti. Per queste ragioni voglio davvero ringraziare, senza retorica alcuna, ciascun compagno del Prc e del Pdci per l’impegno e l’entusiasmo profuso, rendendo così possibile il successo dello stand e della partecipazione italiana alla Festa. Non si è trattato solo di una bella esperienza, ma di un lavoro unitario che diventa ancora più importante viste le sfide e le difficoltà che ci attendono per il prossimo periodo.

Festa “do Avante” di Fabio Di Lisi

La festa do Avante, la militanza ed i giovani di Giacomo Serini 

LE DELEGAZIONI STRANIERE PRESENTI ALLA FESTA DI AVANTE:

Partido Comunista Sul Africano
Partido Comunista Alemão
Partido A Esquerda , Alemanha
MPLA de Angola
Partido Comunista da Argentina
Partido do Trabalho da Bélgica
Partido Comunista da Bolívia
Partido Comunista do Brasil
Partido dos Trabalhadores, Brasil
PAICV de Cabo Verde
Partido Comunista do Chile
Partido Comunista da China
AKEL de Chipre
Partido Comunista Colombiano
Partido Comunista de Cuba
FMLN de El Salvador
Partido Comunista de Espanha
Partido dos Comunistas da Catalunha
Bloco Nacionalista Galego
Partido Comunista dos Povos de Espanha
Partido Comunista Francês
Partido Comunista da Grécia
PAIGC da Guiné Bissau
Novo Partido Comunista da Holanda
Partido Comunista da India
Partido Comunista da India ( Marxista)
Partido dos Comunistas Italianos
Partido da Refundação Comunista
Partido do Povo do Irão
Partido Socialista da Letónia
Partido Comunista Libanês
Frente Popular Socialista da Lituânia
Partido da Vanguarda Democrática Socialista – Marrocos
Partido do Progresso e do Socialismo, Marrocos
Partido FRELIMO, Moçambique
Novo Partido Comunista da Jugoslávia
Partido Comunista Britânico
Organização de Libertação da Palestina
Frente Popular de Libertação da Palestina
Partido Comunista Peruano
Partido Comunista da Boémia e Morávia
Partido Comunista da Federação Russa
Partido Comunista Operário Russo
Frente Polisário , Sahara Ocidental
FRETILIN de Timor Leste
Partido Comunista da Turquia
Partido Comunista do Uruguai
Partido Comunista do Vietname

Convidados Internacionais da Secretaria Europeia do Forum de São Paulo
Representantes dos seguintes Partidos e Organizações

Polo Democrático da Colômbia
Aliança Nova Nação da Guatemala
Frente Sandinista de Libertação Nacional , Nicarágua
Partido Nacionalista Peruano
Partido dos Trabalhadores da República Dominicana
Partido Socialista Unido da Venezuela