La giunta golpista di Kiev vuole mettere al bando i comunisti

tsarkovTraduzione dal russo di Flavio Pettinari per Marx21.it

Evgenij Tsarkov, primo segretario del comitato regionale del Partito Comunista di Ucraina di Odessa, commenta il nuovo tentativo della giunta di vietare l’attività del partito.

“I nazionalisti ucraini, come i nazisti tedeschi, una volta saliti al potere intendono mettere fuori legge il partito comunista. Si tratta di una persecuzione politica e di una vendetta verso chi dissente. Definendo il Partito Comunista d’Ucraina come “la quinta colonna del Cremlino” e accusandoci di collaborazionismo “con un nemico esterno”, il potere vorrebbe cancellarci per le sue stesse debolezza e impotenza”.

Così il deputato comunista e primo segretario del comitato regionale di Odessa del Partito Comunista Evgenij Tsarkov ha commentato la presentazione da parte del deputato del partito “Patria”, Vjacheslav Kirilenko, di un nuovo disegno di legge per la messa al bando del Partito Comunista d’Ucraina.


“Quando al potere in Germania sono saliti i nazisti, la prima cosa che hanno fatto è stato vietare il Partito Comunista”, ha proseguito Tsarkov. “Oggi al potere in Ucraina si trovano i nazionalisti radicali. Il numero dei membri del partito Svoboda che occupano posti ministeriali e hanno il ruolo di governatore ne è la conferma”.

“È interessante notare che il nuovo governo non intende più vietare il Partito delle Regioni. Inoltre, hanno trovato ormai una lingua comune”. La ragione di questo, come notato da Evgenij Tsarkov, non è difficile da capire: “sul divieto del Partito Comunista il governo attuale si era già espresso lo scorso autunno, quando i comunisti avevano avviato la procedura per indire il referendum sul corso estero dell’Ucraina. Ascoltare l’opinione della gente su questo argomento non è stato voluto né dall’allora governo, né dall’opposizione che insieme hanno avversato il referendum. E oggi, non a caso, il nuovo governo ha trovato in ciò che resta del Partito delle Regioni un linguaggio comune e collabora con coloro che non molto tempo fa aveva accusato di corruzione e di depredare il paese”.

“In effetti, il Partito comunista è l’unica forza politica che ha un’ideologia, una posizione di principio e che non abbandona le sue ragioni. Per questo è diventato oggetto di persecuzione da parte del regime nazionalista radicale. Difendendo gli interessi delle regioni sud-orientali dell’Ucraina, i comunisti hanno costantemente sostenuto, per l’espansione dei legami con la Russia, l’adesione dell’Ucraina all’Unione Doganale, maggiore autonomia degli enti locali e la conservazione della lingua russa”, ha spiegato Tsarkov.

Il deputato comunista ha aggiunto che il nuovo governo ha deciso di mettere fuori legge i comunisti per le sue stesse debolezza e impotenza, presentando il Partito Comunista come una “quinta colonna del Cremlino”: accusare l’opposizione di “collaborazione con un nemico esterno” è tipico di ogni regime dittatoriale che cerca scuse per continui giri di vite contro la democrazia, mentre diventa sempre più evidente il baratro economico verso cui si sta dirigendo l’Ucraina.

Ufficio stampa del PCU, 18 marzo 2014