13° IMCWP – Contributo del Partito Progressista dei Lavoratori di Cipro [AKEL]

da Solidnet.org – http://www.solidnet.org/cyprus-akel/2435-13-imcwp-contribution-of-akel-cyprus-en
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

13° IMCWP – Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai – Atene 9-11/12/2011

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Colokasides Yiannakis, membro della Segreteria e dell’Ufficio Politico del CC di AKEL

Compagni,

Permettetemi di iniziare il mio intervento ringraziando e congratulandoci con il Partito Comunista di Grecia (KKE) che ha assunto il compito di ospitare questo forum molto importante dei Partiti Comunisti e Operai.

Permettetemi di esprimere anche la nostra ammirazione e il pieno sostegno con le lotte del Partito Comunista di Grecia, che in condizioni di uno spietato attacco del capitalismo si pone all’avanguardia del popolo greco e dei lavoratori in lotta contro il capitalismo e l’imperialismo.

Inoltre, esprimiamo il nostro pieno accordo con le valutazioni e le conclusioni indicate nella bozza di dichiarazione congiunta che abbiamo davanti a noi. La crisi è davvero una crisi del sistema di sfruttamento capitalistico ed è dovuta alla natura del capitalismo stesso, in cui pur essendo pienamente realizzata la socializzazione della produzione, la proprietà dei mezzi di produzione e il risultato del lavoro di miliardi di persone è sotto la proprietà di una piccola minoranza di sfruttatori. Siamo pienamente favorevoli all’unica vera soluzione alternativa per l’umanità: il socialismo, che abolisce questa grande contraddizione, liberando il lavoro dalle catene dello sfruttamento e creando i presupposti per il progresso e la prosperità per tutti. La crisi mostra chiaramente che il capitalismo è sinonimo di barbarie e che il futuro della civiltà umana è possibile solo con il socialismo. Il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo è una necessità storica matura.

Dal momento che siamo d’accordo su questi temi di importanza cruciale e visto che stiamo ragionando su una risoluzione complessiva riguardante la questione di Cipro, consentitemi di dedicare il tempo a nostra disposizione per condividere con voi l’esperienza della Sinistra cipriota, in questi tempi difficili che stiamo attraversando.

Compagni,

Come sapete, nel 2008 abbiamo ottenuto l’elezione del compagno Demetris Christofias, ex Segretario Generale del CC di AKEL, alla Presidenza della Repubblica di Cipro. Si tratta di un successo di importanza storica il cui significato, a nostro giudizio, va al di là dei confini della piccola isola di Cipro. Sapevamo fin dall’inizio che l’elezione di Demetris Christofias alla presidenza della Repubblica di Cipro non era il segnale di un percorso verso il socialismo. A Cipro, il cui territorio è in gran parte occupato dalle truppe turche e su cui insistono due grandi basi britanniche/NATO, le prospettive per la trasformazione socialista della società sono ancora più difficili.

Con l’elezione di Demetris Christofias alla presidenza, abbiamo puntato ad un nuovo sforzo per risolvere la questione cipriota secondo principi equi e riforme democratiche progressiste.

Lo sforzo continua sulla questione di Cipro, anche se, a causa della posizione ostativa turca, le prospettive per una rapida soluzione del problema sono purtroppo remote.

Per quanto riguarda la politica interna, nonostante le conseguenze della crisi economica globale, il governo Christofias con il supporto di AKEL, è riuscito a risolvere molti problemi che assillavano Cipro da anni e a promuovere cambiamenti istituzionali progressisti. Mi riferisco a titolo esemplificativo, alla salvaguardia della sostenibilità del Fondo della Previdenza Sociale, in un’epoca in cui in altri paesi questi fondi sono al collasso, alla soluzione del problema dell’acqua, all’aumento significativo delle pensioni e delle indennità pubbliche, in un momento in cui altri paesi tagliano le pensioni, all’aumento del salario minimo, mentre altrove i salari vengono ridotti, alla riforma della Pubblica Istruzione e delle amministrazioni locali, ecc.

La coerenza con la quale il Presidente Christofias, con il supporto di AKEL, sta tentando di risolvere la questione cipriota sulla prospettiva di una federazione, la resistenza alle politiche neo-liberiste, la politica estera multilaterale basata su principi, le riforme progressiste in vari settori, hanno leso gli interessi dell’establishment politico ed economico. Ciò ha determinato una progressiva escalation di attacchi da parte dell’opposizione. L’opposizione è guidata dal partito neo-conservatore liberale di destra. Partiti di centro, che avevano sostenuto la candidatura Christofias e inizialmente avevano partecipato al governo, hanno ingaggiato feroci critiche e infine hanno ritirato i loro rappresentati dal governo.

L’esplosione micidiale in una base navale lo scorso luglio, che purtroppo è costata la vita di 13 persone, ha fornito il pretesto per l’escalation e il culmine degli attacchi al Presidente Christofias e ad AKEL. Abbiamo sperimentato un clima senza precedenti di odio, ipocrisia e fanatismo contro AKEL. Si è formato un fronte contro la Sinistra, coinvolgendo forze eterogenee. Si uniscono in questo fronte informale: il partito della destra conservatrice, che sta cercando di prendere il potere, tutte le forze che da posizioni nazionaliste reagiscono alla soluzione federale, le forze che ritengono Christofias non sufficientemente “coraggioso” per accettare una soluzione che assecondi i desiderata dei centri imperialisti, tutti gli oppositori alla politica socio-economica della sinistra, dall’estrema destra fino alle organizzazioni neo-fasciste, la leadership della Chiesa cipriota e una gran parte dei mass media. Tutte queste forze stanno cercando di convincere il popolo che la Sinistra è incapace di governare e chiedono le dimissioni del Presidente Christofias. La richiesta di dimissioni è interpretata da noi come un tentativo di imporre un colpo di stato politico. A Cipro, secondo la Costituzione, il Presidente viene eletto direttamente dal popolo per un mandato di cinque anni e la sua permanenza al potere non dipende da eventuali maggioranze alla Camera dei Rappresentanti (nome del Parlamento della Repubblica di Cipro).

Sia il Presidente e che il nostro Partito hanno resistito alle ondate aggressive che abbiamo dovuto affrontare. Abbiamo gestito gli sviluppi con saggezza e determinazione. Abbiamo rigettato la richiesta di dimissioni e mobilitato il popolo. Le mobilitazioni di massa del popolo hanno trasmesso il messaggio che il Presidente e AKEL sono tutt’altro che isolati. Alle mobilitazioni e alle manifestazioni è giunto il sostegno per il Presidente Christofias dal popolo della sinistra, ma anche da parte di molte persone al di là dello spettro della sinistra che stanno seguendo con orrore i pericoli di destabilizzazione in un momento così cruciale per Cipro. Attualmente la situazione è, direi, relativamente placata. Sono venuti alla ribalta i problemi dell’economia e le opportunità di Cipro nel suo patrimonio sottomarino di gas naturale e riserve petrolifere. Naturalmente non escludiamo che ci sarà una nuova epidemia di isteria anti-comunista, che la Sinistra combatterà con la stessa saggezza e determinazione, basandosi sempre sulle forze popolari e i lavoratori.

Compagni,

La crisi economica mondiale del capitalismo non poteva non aver colpito anche Cipro. Il settore dell’edilizia e quello del turismo sono quelli principalmente interessati. La disoccupazione per la prima volta dal 1974 – gli anni dell’invasione turca – ha raggiunto l’8%. L’economia di Cipro per vari motivi, ancora oggi, al culmine della crisi, è in una situazione relativamente sana. La situazione è grave per ciò che la crisi ha fatto emergere: una grande quantità di problemi che i governi precedenti per decenni hanno creato e ignorato.

La crisi si è verificata in concomitanza con l’amministrazione della Sinistra a Cipro. Questa è una grande disgrazia per il nostro Partito, perché non ci permette di continuare il nostro programma sociale, come avremmo voluto. Tuttavia, il fatto che la crisi abbia coinciso con l’amministrazione della Sinistra è anche una benedizione per il popolo cipriota e per i lavoratori. Cipro è una delle poche eccezioni in cui non abbiamo assistito a mobilitazioni di massa da parte dei lavoratori, né è apparso il fenomeno dei cosiddetti indignati. Non è casuale. L’esistenza di un governo di Sinistra e di un potente movimento di sinistra, ha permesso di resistere all’introduzione di politiche contro gli interessi popolari. Non sono stati ridotti i salari, né sono state tagliate le pensioni. Non vi sono stati licenziamenti nel settore pubblico allargato. Le organizzazioni pubbliche di interesse generale non sono state privatizzate. Il welfare non è stato sradicato. L’età pensionabile non è stata innalzata. Il movimento sindacale non è percepito dal governo come un nemico, ma è rispettato. Tutte le misure che riguardano i lavoratori sono adottate attraverso il dialogo e la comprensione con il movimento sindacale. Il nostro Partito sta lottando perché profitto e ricchezza accumulata si assumano il maggior onere che gli spetta. Questa filosofia è condivisa anche dal governo.

Compagni,

In tutta onestà, io non pretendo di dire che siamo sempre riusciti a evitare i provvedimenti di carattere anti-popolare, né che siamo riusciti a difendere i lavoratori e il movimento sindacale nella misura che avremmo voluto. Le pressioni esercitate su di noi, in particolare sul governo, sono enormi: le finanze pubbliche oggettivamente in cattivo stato; le richieste dell’Unione Europea che muovono esattamente nella direzione opposta alla nostra; le pressioni e i ricatti esercitati dagli strozzini internazionali e dai prestatori di denaro, chiamati eufemisticamente “mercati”; la posizione dei partiti borghesi, compresa quella del partito socialdemocratico che detiene la maggioranza in Parlamento, pienamente in linea con le politiche neo-liberiste dell’Unione europea. Con la massima facilità promuovono decisioni a scapito dei lavoratori ed esprimono voto contrario alla legge presentata dal governo per tassare i ricchi e i profitti. Allo stesso tempo, attraverso il populismo e la demagogia, fanno passare leggi che diminuiscono il gettito dello stato, per costringere infine il governo ad adottare le loro politiche. A tutto questo si aggiunge che la stragrande maggioranza dei mass media copre ogni agitazione dall’opposizione.

La settimana scorsa in una riunione dei Partiti con il Presidente della Repubblica è stato raggiunto un consenso su una serie di misure per affrontare la crisi economica. Questo consenso è considerato da AKEL come un doloroso compromesso, un compromesso per evitare l’adesione di Cipro al meccanismo di sostegno dell’Unione europea, perché se questo dovesse accadere avremmo fenomeni simili a quelli in Grecia. Vale a dire, che saremmo governati in realtà dalla Troika [UE, BCE, FMI] che passerà come un bulldozer su Cipro.

La lotta continua. Come AKEL presenteremo al Parlamento misure sulla ricchezza e i profitti accumulati. Allo stesso tempo continueremo a sostenere il movimento sindacale del nostro paese.

Compagni,

Molte volte ci siamo posti la questione se fosse stato meglio in tempi di crisi essere all’opposizione, con una maggiore flessibilità di azione. D’altra parte, vediamo che l’esercizio del potere, anche attraverso le difficoltà e i limiti, ci ha consentito di difendere conquiste fondamentali dei lavoratori e dei loro standard di vita e di respingere le più estreme politiche neoliberiste che provengono dall’UE. In condizioni di crisi economica, la Sinistra cipriota sta portando avanti la propria lotta di classe, e rimane una forza che incarna le aspirazioni popolari e dei lavoratori.

Concludo esprimendo la solidarietà senza riserve di AKEL verso i Partiti Comunisti e Operai fratelli, per le loro lotte per la sovranità nazionale, la democrazia e il progresso sociale, contro il capitalismo e l’imperialismo, per la pace e il socialismo.