Maggiore organizzazione e intervento dei comunisti nelle imprese e nei luoghi di lavoro

da “O Militante”, rivista del Partito Comunista Portoghese | Traduzione a cura di Marx21.it

lutacontinua cgtp1. La situazione attuale richiede di far fronte a varie esigenze, è necessario un partito più forte e ci sono le condizioni per il suo rafforzamento.
 

Il Partito Comunista Portoghese è il partito della classe operaia e di tutti i lavoratori, deriva dalla sua natura di classe, dai suoi obiettivi e progetto e dall’importanza che dà alla chiarificazione, all’unità, all’organizzazione e alla lotta dei lavoratori, che dà all’organizzazione e all’intervento nelle imprese e nei luoghi di lavoro.
 

Questo da sempre è elemento essenziale del nostro Partito, riaffermato dal XVIII Congresso e nell’iniziativa “Avanti! Per un PCP più forte”.
 

2. In questo lavoro per un’azione efficace, è indispensabile conoscere la realtà dello sfruttamento, delle caratteristiche delle imprese e dei luoghi di lavoro, della situazione generale dei lavoratori. Proprio per illustrare i cambiamenti e le caratteristiche della situazione attuale, è importante tenere conto di aspetti come la precarietà e la disoccupazione, della composizione anagrafica dei lavoratori, del grado di partecipazione delle donne al lavoro, e della dimensione delle imprese e del grado di concentrazione dei lavoratori.
 

Dati recenti del secondo trimestre del 2011, riferiscono dell’esistenza di circa 2.800.000 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, di più di 1.200.000 con rapporti precari diversi e circa 1 milione di disoccupati. Tenendo conto che vengono considerati lavoratori con contratto permanente anche quelli che esercitano funzioni di direzione e di guida al livello più elevato delle imprese, con tutto quello che ciò significa, questi dati rivelano che il numero dei lavoratori senza funzioni di direzione e di guida con contratti permanenti è di poco superiore a quello dei lavoratori con rapporti precari e dei disoccupati. Ciò significa che, nello sviluppo dell’iniziativa di partito, occorre trovare soluzioni adeguate ad una situazione di elevati livelli di precarietà e disoccupazione.
 

Un altro dato importante ha a che vedere con la composizione anagrafica dei lavoratori. Parliamo dei lavoratori portoghesi e ci indirizziamo in particolare alle nuove generazioni di lavoratori, dal momento che è necessario tenere presente che quando parliamo di lavoratori stiamo parlando essenzialmente delle nuove generazioni. Di fatto, tra la popolazione occupata quasi il 60% è costituito da lavoratori con meno di 45 anni e circa il 31% con meno di 35 anni. Quando parliamo di lavoratori parliamo essenzialmente di questi, poiché le generazioni più vecchie, sopra i 45 anni, rappresentano poco più del 40% del totale del popolazione occupata. Questa realtà associata ai principali eventi degli ultimi decenni rivela diverse percezioni della memoria storica che è necessario tenere in considerazione nel lavoro per l’organizzazione, l’unità e la lotta dei lavoratori e per lo sviluppo della loro coscienza di classe e politica.
 

Elemento importante è anche la quantità delle donne nell’insieme dei lavoratori. Il numero delle donne che lavorano è di poco inferiore a quello degli uomini e in importanti settori di attività e imprese siamo in presenza di un numero ampiamente maggioritario di donne. E, al di là del loro peso sul totale dei lavoratori, le donne sono la maggioranza dei lavoratori che si sindacalizzano. La loro responsabilizzazione e partecipazione è condizione necessaria per il rafforzamento dell’organizzazione dei lavoratori e per l’irrobustimento del Partito.
 

Un altro elemento importante è che la grande maggioranza dei lavoratori si trova in piccole e medie imprese, il che esige, nell’organizzazione degli iscritti del Partito, pur non interrompendo la costituzione di cellule con i compagni di una impresa, di ricorrere alla costituzione di settori professionali e di impresa e di cellule che incorporino lavoratori di imprese diverse.
 

Tuttavia, esistono grandi imprese con migliaia di lavoratori, sia concentrati, che distribuiti in innumerevoli luoghi di lavoro sul piano nazionale, come pure grandi concentrazioni di lavoratori in uno stesso luogo di lavoro o zona, in alcuni casi più di 10.000, dove si trovano lavoratori di differenti imprese che esigono soluzioni di organizzazione adeguate.
 

Sono soltanto alcuni esempi di una realtà che dobbiamo conoscere e aggiornare permanentemente, con la consapevolezza che le difficoltà e gli ostacoli che esistono non rappresentano impossibilità, che è in queste condizioni che dobbiamo intervenire e organizzare, per resistere e avanzare, utilizzando le potenzialità che si presentano.
 

3. La priorità del rafforzamento dell’organizzazione e dell’intervento del Partito tra la classe operaia e i lavoratori, nelle imprese e nei luoghi è inscritta nelle conclusioni del XVIII Congresso e nella Risoluzione del Comitato Centrale “Avanti! Per un PCP più forte” del 21 e 22 novembre 2009, con la definizione di orientamenti e compiti.
 

Orientare, responsabilizzare e ampliare il numero dei quadri, compresi i funzionari di Partito che si facciano carico della priorità di tale compito, che garantiscano l’esistenza di un responsabile per ogni impresa e settore prioritario.
 

Offrire attenzione speciale e dirigere gli sforzi verso le imprese con più di mille lavoratori e/o di importanza strategica; costituire nuovi settori professionali e di impresa e creare cellule, trovando le forme che più si adattino ad ogni realtà (in particolare a partire da imprese, raggruppamenti di imprese e luoghi di lavoro).
 

Aumentare il numero dei militanti organizzati nelle imprese e luoghi di lavoro, tenendo in considerazione il reclutamento indirizzato ai lavoratori che più si distinguono, l’inserimento nei luoghi di lavoro di nuovi militanti e il trasferimento di iscritti del Partito con meno di 55 anni.
 

Aumentare la presenza del Partito nelle imprese attraverso la stampa regolare di documenti, in particolare quelli che definiscono le priorità.
 

4. E’ in questo contesto che si è svolta recentemente una riunione nazionale dei quadri, per uno scambio di esperienze sul lavoro del Partito nelle imprese e nei luoghi di lavoro.
 

Una riunione che ha messo in rilievo una serie di esperienze importanti di settori, di cellule, di lavoro e iniziativa di organizzazioni e militanti.
 

Esperienze di intervento e iniziativa per sviluppare il lavoro organizzato del Partito, sul contatto organizzato alle porte delle aziende e su come i contatti stabiliti contribuiscono al radicamento del Partito.
 

Esperienze di lavoro in imprese e luoghi di lavoro dove siamo in presenza di un numero ridotto di iscritti del Partito attivi; sull’azione nei luoghi di lavoro a elevata precarietà, statuti lavorativi e rapporti aziendali diversificati; sulla creazione e il funzionamento delle cellule; sulle forme di organizzazione e funzionamento; sulla strutturazione dell’organizzazione, dei collegamenti e dei contatti in situazioni di settori diversi e sulla loro evoluzione.
 

Esperienze sulle forme di collegamento con i lavoratori, la propaganda, l’informazione, l’agitazione e la diffusione della stampa di Partito, il lavoro e l’intervento della Gioventù Comunista Portoghese (JCP) e dei giovani comunisti e sul reclutamento e l’ingresso di nuovi militanti, come compito di importanza essenziale nel radicamento, l’organizzazione e l’intervento del Partito.
 

Si presenta la necessità di intensificare tali iniziative, a partire dalle Direzioni delle Organizzazioni Regionali e dal coinvolgimento di tutte le organizzazioni del Partito in questo lavoro.
 

Un lavoro che fa leva sullo sforzo, la dedizione, la creatività, il coraggio e la militanza di molti iscritti del Partito per costruire un Partito più forte nelle imprese e nei luoghi di lavoro. Sempre con l’obiettivo di rafforzare l’unità, l’organizzazione e la lotta dei lavoratori ed elevare la loro coscienza di classe e politica. Sempre per l’affermazione dell’ideale e del progetto comunista.