Contributo del Partito Comunista Portoghese al XX Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e dei Lavoratori (IMCWP)

pcp bandiera closeupTraduzione di Marco Pondrelli

Salutiamo il Partito comunista greco in occasione del suo centenario, ricordando le eroiche lotte dei comunisti in difesa degli interessi della classe operaia e del popolo greco, per la libertà, la sovranità nazionale, il progresso sociale, la pace e il socialismo.

Salutiamo anche i partecipanti dei partiti che partecipano a questo incontro internazionale.

Compagni,

in Portogallo la classe operaia svolge un ruolo centrale nella vita politica, e il PCP – un partito di classe che si definisce “partito politico della classe operaia e di tutti i lavoratori” – considera fondamentale, per l’attuazione del suo programma rivoluzionario, il radicamento del Partito nelle imprese e nei luoghi di lavoro, l’organizzazione e la mobilitazione della classe operaia e di tutti i lavoratori per la lotta.

Organizzazione in cui il movimento sindacale unitario – il CGTP-IN, storico sindacato centrale dei lavoratori portoghesi, creato ancora ai tempi della dittatura fascista – svolge un ruolo insostituibile. E la mobilitazione per i propri obiettivi, in alleanza con le altre classi e gli strati sociali antimonopolistici.

La storia della rivoluzione portoghese – prima, durante e dopo il 25 aprile 1974 – conferma che il movimento popolare di massa è il fattore decisivo di ogni trasformazione sociale e che gli altri campi di lotta, come quelli elettorali e istituzionali, sono inseparabili dalla lotta della classe operaia, di tutti i lavoratori, delle masse, nelle aziende, nei luoghi di lavoro e per le strade.

E’ in questa prospettiva che in questo momento portiamo avanti la nostra lotta.

Il quadro politico in Portogallo dopo le elezioni legislative dell’ottobre 2015 si spiega così. La forza delle lotte dei lavoratori e dei cittadini contro il governo PSD e CDS, la riorganizzazione delle forze nell’Assemblea della Repubblica [Parlamento] uscita da queste elezioni – con PSD e CDS in minoranza e contemporaneamente un PS indebolito -, e l’iniziativa del PCP, ha permesso di fermare le politiche del precedente governo e di intraprendere un percorso di difesa, ripristino e conquista di diritti e redditi precedentemente sottratti ai lavoratori e al popolo. Valutiamo positivamente i progressi compiuti. Allo stesso tempo riteniamo che siano ben al di sotto delle possibilità e, soprattutto, della necessità di una necessaria rottura con la situazione dati dai colpi contro la sovranità nazionale e l’indipendenza, in particolare nel quadro dell’Unione Europea e dell’Euro e con la restaurazione del dominio dei gruppi monopolistici distrutti dalla Rivoluzione d’Aprile.

Contrariamente a idee e interpretazioni errate che vengono diffuse, il PCP non ha responsabilità di governo, né esiste una “coalizione” o un “accordo parlamentare” che coinvolga il PCP. C’è un governo di minoranza del PS, un partito socialdemocratico, che rimane legato agli interessi delle grandi imprese e dell’imperialismo e le cui alleanze su questioni sostanziali sono con i partiti di destra – PSD e CDS.

L’impegno di PCP è con i lavoratori e il popolo portoghese, non con il PS. Ecco perché combiniamo la lotta per consolidare e realizzare nuovi progressi favorevoli ai lavoratori ed al popolo, con la lotta per una rottura con i decenni di politiche di destra, con la sottomissione del Portogallo all’euro e le imposizioni dell’Unione europea, per un’alternativa patriottica e di sinistra, per l’attuazione del nostro programma “Una democrazia avanzata, i valori di aprile nel futuro del Portogallo”, la fase attuale e parte integrante e inseparabile della lotta per il socialismo e il comunismo nel nostro paese.

Compagni,

dal nostro ultimo incontro la situazione internazionale, in un contesto di grande instabilità e incertezza, ha conosciuto nuovi e pericolosi sviluppi, con l’avanzata delle forze di estrema destra e fasciste e il crescente pericolo di una guerra di enormi proporzioni.

E’ vero che, ovunque e sotto diverse forme, continua la resistenza anti-imperialista e la lotta per la liberazione dei lavoratori e dei popoli, un fatto importante da valorizzare, e che le stesse contraddizioni del capitalismo possiedono potenzialità rivoluzionarie che, a prescindere dalle difficoltà attuali, i comunisti e le forze rivoluzionarie di ogni paese non possono trascurare.

Tuttavia, i settori più reazionari e aggressivi del capitalismo scommettono sempre più spesso sul fascismo e sulla guerra come “via d’uscita” per l’approfondimento della crisi strutturale del sistema e l’imperialismo statunitense, sforzandosi a tutti i costi di preservare la sua egemonia mondiale – in vista del crescente ruolo internazionale della Repubblica Popolare Cinese e di altri paesi ed anche all’interno dello stesso campo imperialista – moltiplica le operazioni di ingerenza e di aggressione contro i paesi che affermano la loro sovranità e si lancia in una corsa agli armamenti senza precedenti, confermando che esso è, con la NATO e i suoi alleati dell’Unione Europea, la più grande minaccia e il principale nemico delle forze del progresso sociale e della pace.

La lotta contro il fascismo e contro la guerra è quindi un compito indispensabile e urgente dei comunisti e delle forze progressiste.

La lotta contro il fascismo, contro il militarismo e la guerra, per il disarmo e la pace, è inseparabile dalla più generale lotta contro lo sfruttamento capitalistico e per il progresso sociale. È parte integrante della lotta dei lavoratori per i loro interessi di classe e della lotta dell’ampio fronte sociale costruito con la mobilitazione della classe operaia e di altre classi e strati sociali anti-monopolio, il cui rafforzamento è un compito essenziale. Una dinamica in cui la lotta per obiettivi concreti e immediati costituisce un fattore fondamentale ed essenziale di resistenza contro l’ideologia della classe dominante e per favorire la trasformazione rivoluzionaria della società.

Una lotta che richiede il chiarimento della natura di classe e delle radici sociali e ideologiche del fascismo e della guerra.

Una lotta che richiede l’aumento della solidarietà con i popoli vittime dell’ingerenza e dell’aggressione imperialista.

Una lotta in cui la difesa della sovranità e dell’indipendenza nazionale – ossia la lotta per la dissoluzione della NATO, la fine delle basi militari straniere, contro la militarizzazione e le imposizioni sovranazionali dell’UE – è un aspetto fondamentale della lotta antimperialista.

Una lotta che richiede la più ampia unità di azione intorno ad una base inequivocabilmente anti-imperialista, vigile sulla duplicità della socialdemocrazia e sulle sue responsabilità storiche per l’avanzata delle forze più reazionarie e guerrafondaie.

La tendenza allo scontro e alla guerra è impressa nella natura dell’imperialismo ma sono le masse, sono i lavoratori e i popoli che, con la loro lotta, decidono il corso della storia. La guerra non è inevitabile. Ci sono enormi forze sociali e politiche – comprese alcune al potere – che, come dimostra l’esperienza storica, possono scoraggiare e limitare i costruttori dello scontro, imporre il rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite e il disarmo, impedire loro di lanciare la guerra. Rafforzare il fronte anti-imperialista e costruire un ampio e combattivo movimento per la pace è un compito fondamentale del presente.

Compagni,

la complessità e la gravità della situazione internazionale rende particolarmente necessario rafforzare il nostro movimento comunista e rivoluzionario e il rafforzamento della sua unità, obiettivo in cui il IMCWP, senza svuotare le vaste relazioni tra i partiti comunisti, è chiamato a svolgere un ruolo particolarmente rilevante.

La travolgente varietà di situazioni, fasi e momenti di lotta per il raggiungimento degli obiettivi rivoluzionari della classe operaia in ogni paese è un motivo per arricchire l’esperienza rivoluzionaria di ognuno dei nostri partiti e non deve essere vista come un ostacolo alla necessaria unità di azione contro il nemico comune.

Sulla base dell’osservazione dei principi fondamentali del rapporto tra i partiti comunisti – indipendenza, uguaglianza, rispetto reciproco, non ingerenza negli affari interni degli altri partiti – e valorizzando tutto ciò che ci unisce, non solo è possibile avanzare sulla strada dell’unità nell’azione, ma anche approfondire la conoscenza e la comprensione reciproca, esaminare fraternamente le naturali differenze di opinione e persino le divergenze, e avvicinare le posizioni politiche e ideologiche.

Da parte sua il PCP farà tutto quanto in suo potere per seguire questa strada, che è l’unica che permette di superare i ritardi e le debolezze persistenti e recuperare globalmente l’autorità e il prestigio dell’ideale e del progetto comunista nel mondo.

Un ideale e un progetto la cui validità e attualità sono riaffermate – quando si celebra il secondo centenario della nascita di Karl Marx – dall’approfondimento della crisi strutturale del capitalismo, che ne evidenzia il carattere sfruttatore, oppressivo, aggressivo e predatorio.

Compagni,

secondo gli assi di azione comune o convergente definiti dal XIX IMCWP, svoltosi in Russia nel 2017, il PCP ha realizzato molteplici e diversificate iniziative in tutto il paese nel corso dell’ultimo anno, come le commemorazioni del Centenario della Rivoluzione d’Ottobre – sotto il motto “Socialismo, necessario oggi e per il futuro” -, del Secondo Centenario della nascita di Karl Marx – sotto il motto “Eredità, intervento, lotta. Trasformare il mondo” – e del 170° anniversario del “Manifesto del Partito Comunista”.

Il PCP ha realizzato molteplici e diversificate iniziative di solidarietà con i partiti comunisti che affrontano persecuzioni – come in India, Polonia, Sudan, Ucraina o Turchia – iniziative di solidarietà con paesi e popoli vittime di interferenze, blocchi e aggressioni dell’imperialismo e del colonialismo – come Cuba, Palestina, Siria, Venezuela o Sahara occidentale – e con la lotta dei popoli che difendono i loro diritti – come in Brasile, Colombia o Honduras.

Il PCP ha inoltre condotto molteplici e diversificate iniziative contro il militarismo e le aggressioni imperialistiche, per la dissoluzione della NATO e contro la militarizzazione dell’UE, azioni in difesa della pace e del disarmo – anche per l’eliminazione delle armi nucleari – e per la soluzione pacifica ed equa dei conflitti internazionali basati sui principi della Carta delle Nazioni Unite, contro l’intervento degli Stati Uniti nella penisola coreana e per la riunificazione pacifica della Corea.

Infine, non potevamo non menzionare l'”Avante!” Festival come momento annuale di affermazione della solidarietà internazionalista, con la partecipazione di decine di partiti comunisti e forze progressiste provenienti dai quattro angoli del mondo, che ringraziamo per la loro importante e solidale partecipazione.

Compagni,

attraverso percorsi e tappe differenziate, in un periodo storico più o meno prolungato, attraverso la lotta per l’emancipazione sociale e nazionale dei lavoratori e dei popoli, è la sostituzione del capitalismo con il socialismo che, nel XXI secolo, rimane inscritto come una possibilità reale e come la prospettiva più solida per lo sviluppo dell’umanità.

E’ a questo processo di lotta e di costruzione che i comunisti portoghesi si impegnano con ferma determinazione.

Basato sul fermo impegno nei confronti dei lavoratori e del popolo portoghese, affermando la sua identità comunista, onorando la sua natura e la sua storia di partito patriottico e internazionalista, il PCP resterà fermo nella lotta per un Portogallo democratico, sviluppato e sovrano, per una democrazia avanzata, con i valori della Rivoluzione d’aprile, per il socialismo e il comunismo.