“I compiti dei comunisti nella lotta contro l’antisovietismo e la russofobia”

pcfr FlagRisoluzione del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa, 20 marzo 2017

da kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il socialismo sovietico nato durante la Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre ha rappresentato un fenomeno unico nella storia mondiale. Sulla base dei suoi principi è stato costruito uno stato di nuovo tipo. L’URSS è diventata una convincente alternativa al sistema capitalista. La rivalità tra i sistemi socialista e capitalista, la lotta tra le ideologie sovietica e borghese, sono stati il tratto principale della storia mondiale nel XX secolo.

L’antisovietismo e l’anticomunismo, il nazionalismo e la russofobia sono stati ampiamente usati dai nemici dell’URSS. Dall’inizio della perestroyka di Gorbaciov e Yakovlev essi hanno ricevuto ampia diffusione. In seguito sono stati sfruttati da chi ha diretto la redistribuzione della proprietà pubblica nel corso delle “riforme liberali”. Ora continua a utilizzarli la reazione capitalistica nella Russia contemporanea.

Il dilagare dell’antisovietismo e della russofobia è stato accompagnato dal degrado della società russa, dal crollo dell’economia, dalla distruzione dei sistemi scolastico e di difesa sociale. La struttura sociale contemporanea della Russia è caratterizzata da un grande squilibrio sul piano della proprietà, che sta rapidamente crescendo nel contesto della crisi. La conseguenza è che nel paese l’oligarchia, compradora nell’essenza, domina sovrana. I suoi interessi sono radicalmente in contrasto con gli interessi della maggioranza dei lavoratori.

Nonostante le dichiarazioni propagandistiche di personalità ufficiali sul patriottismo e la necessità della coesione sociale, le ideologie antisovietica e russofobica sono ampiamente utilizzate. Servono per giustificare il saccheggio delle ricchezze naturali e lo smantellamento delle basi statali della Federazione Russa. Tutto ciò esige dal Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) e dai suoi alleati che chiariscano al popolo l’essenza dell’attività dei gruppi oligarchici e di coloro che sono al servizio di tali interessi, i seguaci di Zhirinovsky e i liberali fascistizzanti.

Nel periodo in cui si sta preparando il 100° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre nella società russa rimane popolare l’idea della giustizia sociale. Ciò provoca l’odio dei rappresentanti più radicali del settore liberale di destra. Con costoro è solidale quella parte del vertice di governo, il cui lavoro produce risultati ben al di sotto di quelli presentati dal potere sovietico.

L’attività distruttiva dell’unione di antisovietici e russofobi rappresenta una minaccia diretta per il paese nella complicata situazione in cui si trova la posizione internazionale della Russia. La situazione esige dal PCFR una forte contrapposizione a questi mostruosi fenomeni della vita politico-sociale. La risposta efficace di lotta del partito può essere assicurata solo consolidando attorno ad esso il massimo numero di cittadini e organizzazioni di orientamento di sinistra-patriottico. I comunisti hanno il dovere di raccogliere attorno a sé tutti quelli che hanno a cuore  il destino della Russia.

La via di uscita dalla crisi è la transizione del paese sulla strada della costruzione di una società dell’uguaglianza e della giustizia, dell’attuazione di una costruttiva politica statale nell’interesse della maggioranza dei lavoratori. Il nostro principio è: “La Russia avanti, verso il socialismo!”

Il Comitato Centrale e la Commissione Centrale di Controllo del PCFR decidono che il Presidium e la Segreteria del Comitato Centrale, i comitati di partito ad ogni livello continuino la lotta contro la propaganda dell’antisovietismo e della russofobia, che assumano una posizione di fermezza nella difesa della memoria storica dei popoli della Russia, che combattano da posizioni scientifiche e sovietiche la falsificazione della storia. Che uniscano in questa impresa le forze popolari e patriottiche del paese.  

(…)