La scomparsa dell’URSS è stata una grande battuta d’arresto

urss bandiera anzianoIntervista di Sputnik Brasil a José Reinaldo Carvalho* | Traduzione di Marx21.it

25 anni fa, l’8 dicembre 1991, fu firmato l’accordo che scioglieva l’Unione Sovietica e creava la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI), con l’adesione iniziale della Federazione Russa, dell’Ucraina e della Bielorussia. In seguito aderirono le ex repubbliche sovietiche, con il consolidamento del loro processo di indipendenza.

In un’intervista a Sputnik Brasil, il segretario di Politica Internazionale e Relazioni Internazionali del Partito Comunista del Brasile (PCdoB), José Reinaldo Carvalho, ha commentato l’importanza della data e le implicazioni che ne sono derivate sia sul piano interno che nello scenario geopolitico mondiale.

“In quanto dirigenti di un partito comunista, deploriamo profondamente la scomparsa dell’Unione Sovietica, perché crediamo che la Rivoluzione del 1917, che compirà un secolo esattamente l’anno prossimo, il 7 novembre 2017, abbia rappresentato il più grande evento politico e sociale della storia dell’umanità fino ad oggi. Ha trasformato un impero reazionario e arretrato in una grande potenza economica e sociale, ha promosso il riscatto di un popolo immenso, l’unità di quell’insieme di nazionalità e ha trasformato l’Unione Sovietica in un paese progressista e garante della pace mondiale”.


Per Carvalho, il socialismo in Unione Sovietica ha assicurato la vittoria dell’umanità e dei popoli democratici contro il nazi-fascismo anche a costo della vita di 20 milioni di sovietici che hanno aiutato a liberare il mondo da uno dei regimi più reazionari che siano mai apparsi fino ad oggi.

“Dal punto di vista internazionale, la scomparsa dell’Unione Sovietica ha provocato cambiamenti importantissimi perché ha messo fine all’equilibrio nel mondo. Si affermò allora un potere mondiale unipolare che ha avvertito l’ebbrezza della vittoria e ha cercato di imporre a ferro e fuoco l’egemonia dell’imperialismo statunitense nel mondo. Si è registrata una grande battuta d’arresto per la pace mondiale e lo sviluppo armonico delle nazioni”.

Il segretario del PCdoB dice di concordare con la valutazione del presidente Vladimir Putin, secondo cui la scomparsa dell’URSS è stata una delle maggiori tragedie mondiali recenti. Secondo Carvalho, il periodo in cui la Russia era governata da Boris Eltsin, è stato di tremenda regressione nelle condizioni di vita sociali ed economiche, “un periodo di sottomissione e vergogna nazionale per un paese che è così orgoglioso della sua storia”.

“Riconosco che oggi la Russia sta facendo sforzi per collocarsi in un altro modo nel mondo e  giocare un nuovo ruolo a favore del multipolarismo, del rispetto del diritto internazionale, a favore della pace. Apprezzo molto il ruolo che la Russia sta svolgendo per risolvere nel miglior modo possibile il conflitto siriano, combattendo il terrorismo e aiutando il governo legittimo del presidente Bashar Al-Assad. Auspico che il popolo russo ritrovi la strada della sua emancipazione sociale e della ricostruzione del socialismo, che non sarà un semplice ritorno al passato, perché la storia non torna indietro”.

*José Reinaldo Carvalho è segretario di Politica Internazionale e Relazioni Internazionali del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)