“Solo nel socialismo e nel comunismo possiamo trovare la nostra liberazione”

cpim falcemartellodi Partito Comunista dell’India (Marxista)
da solidnet.org

Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx21.it

Il contributo del Partito Comunista dell’India (Marxista) al 18° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai  

Cari compagni,

Ci congratuliamo a nome del Pc dell’India (Marxista) con il Pc del Vietnam per l’ottima organizzazione del 18° incontro dei Partiti Comunisti ed operai, che si è tenuto per la prima volta in un paese socialista. La vittoriosa lotta anticoloniale dei vietnamiti guidati dal compagno Ho Chi Minh e dal Pc del Vietnam è uno dei più importanti momenti dell’ultimo secolo. La lotta vietnamita ha ispirato milioni di persone che si sono unite alla lotta antimperialista e che si sono volti verso il comunismo. Ho Chi Minh scrisse nei primi anni ’20: Solo nel socialismo e nel comunismo possiamo trovare la nostra liberazione.

Ispirato dalle Tesi coloniali di Lenin e armato con un’approfondita conoscenza del Marxismo-Leninismo, il compagno Ho ha formulato correttamente la strategia e la tattica della lotta anticoloniale. Lenin, nelle sue Tesi anticoloniali affermava: in conformità con il suo compito fondamentale di combattere la democrazia borghese e nel mostrare la sua falsità ed ipocrisia, il Partito Comunista, quale campione della lotta del proletariato per il rovesciamento del giogo borghese, deve basare le proprie scelte, anche sulla questione nazionale, non su principi formali ed astratti, ma, 1) su una precisa valutazione della specifica situazione storica e, primariamente, delle condizioni economiche: 2) su una chiara distinzione tra interessi delle classi oppresse, del popolo lavoratore e sfruttato, e sul concetto generale di interesse nazionale in sé, che implica gli interessi della classe dominante; 3) su una distinzione ugualmente chiara tra le nazioni oppresse, dipendenti e assoggettate, e le nazioni sovrane, sfruttatrici e opprimenti, per poter contrastare le bugie democratico-borghesi che sminuiscono questa schiavitù coloniale e finanziaria della grande maggioranza della popolazione mondiale da parte di una minoranza insignificante dei più ricchi e avanzati paesi capitalisti, una caratteristica distintiva dell’era del capitale finanziario e dell’imperialismo. È questa conoscenza del marxismo-leninismo che dovrebbe guidarci nelle nostre analisi della situazione del mondo contemporaneo e dovrebbe aiutarci nel formulare le nostre strategie.

Come abbiamo discusso negli ultimi anni, il sistema capitalistico globale continua a rimanere in crisi. La Banca Mondiale nel suo Global Economic Prospects Report (Giugno 2016) afferma che l’economia mondiale sta ancora lottando per riconquistare slancio. La sua previsione di crescita è stata rivista al ribasso di 0,5% cioè dal 2,9% al 2,4% in Luglio 2016, affermando che i venti contrari globali sono stati considerevolmente sottostimati negli ultimi anni. L’esuberanza mostrata da molte potenze mondiali nel dichiarare che il mondo era fuori dalla recessione è un esempio di questa sottovalutazione. Sullo sfondo, il Report avverte che il bilancio dei rischi per l’economia globale sono continuamente spinti verso il baratro.

D’altro canto, il Fondo Monetario Internazionale ha lanciato un allarme sul gonfiamento del debito globale che ha raggiunto il 225% del Pil mondiale, e ha avvertito che questo potrebbe portare ad un’altra crisi finanziaria. I due terzi di questo sono composti da debiti del sistema privato che comportano il rischio maggiore, come lo stesso FMI afferma, l’eccessivo debito privato è il maggiore ostacolo verso la ripresa mondiale e il maggiore rischio per la stabilità finanziaria. Il FMI avverte che Deutsche Bank rappresenta il maggiore rischio alla stabilità finanziaria globale poiché ha un livello di capitale di meno del 3%, mentre le sue attività rischiose vantano un’esposizione nozionale in derivati di più di 70 mila miliardi, all’incirca la dimensione del Pil mondiale. Le banche italiane si attestano su oltre 360 Miliardi di Euro di prestiti rischiosi. Situazione simile in Grecia e in molti altri paesi. Tutto questo mostra che l’economia mondiale capitalista è ancora in subbuglio.

Quello che è accaduto in questi anni di crisi è che mentre i profitti aumentano, i redditi delle persone stanno diminuendo. Il Mckinsey Global Institute ha stimato che durante il corso di questi 8 anni di crisi, l’81% della popolazione americana si è trovata in una situazione reddituale netta che è rimasta piatta o è diminuita. Situazione simile per l’Italia, dove questa situazione coinvolge il 97%, il 70% in Gran Bretagna, 63% in Francia e così via.

Gli 80 uomini più ricchi del mondo, tutti insieme possiedono 1,9 mila miliardi di dollari, circa la stessa somma dei 3,5 Miliardi di persone che occupano l’ultima metà della scala reddituale mondiale. Questo mostra chiaramente come la ricchezza sia concentrata in poche mani. L’1% più ricco della popolazione controlla circa la metà della ricchezza totale mondiale, una percentuale in crescita. In quasi tutti i paesi, la ricchezza media del 10% più ricco della popolazione è più di 10 volte la media generale della ricchezza: per l’1% , questo supera di 100 volte la ricchezza media in molti paesi; nelle nazioni più diseguali si avvicina a 1000 volte la media.

Un’altra caratteristica allarmante è il potere crescente delle imprese multinazionali, che ha raggiunto un livello mai visto prima nella storia dell’umanità. Secondo un report recente: oggi, delle 100 entità più ricche al mondo, 69 sono imprese multinazionali e solo 31 sono stati. Questo numero è in aumento dai 63 di 37 anni fa. A questo tasso, in una generazione vivremo in un mondo interamente dominato da imprese giganti. Inoltre il report afferma che multinazionali come Shell, Apple, e Walmart guadagnano redditi maggiori dei 180 paesi più poveri, una lista che include Irlanda, Grecia, Israele, Sud Africa e Colombia insieme.

Alcuni accordi commerciali che gli Usa vogliono imporre il TPP e il TTIP mostrano il trattamento preferenziale del capitale finanziario per le multinazionali rispetto alle persone.

Il capitale finanziario, che sta imponendo tagli allo stato sociale in nome dell’austerità, sta al contrario incoraggiando aumento della spesa militare e della difesa. Tranne che per i 3 anni tra il 2011 e il 2104, la spesa militare globale non è mai calata. I dati riportate dalla Nato in Luglio 2016 mostrano un amento delle spese militari da parte di tutti i membri dell’Alleanza messi insieme. La spesa dell’Alleanza nel 2016 mira a raggiungere i 918 Miliardi di dollari, in aumento dagli 892 Miliardi del 2015. L’aumento delle spese militari non soddisfa solo i bisogni del complesso militare-industriale, ma anche l’uso del suo braccio armato come minaccia per aprire i mercati delle risorse e dei prodotti finiti. È con questo obiettivo che l’imperialismo a guida americana sta intervenendo in tutte le regione del mondo sia in Asia occidentale, in Nord Africa, in America Latina, in Asia Pacifico, nella penisola coreana. Questo disegno nefasto dell’imperialismo dovrebbe essere combattuto e respinto dal rafforzamento delle nostre lotte per la pace e per i legami di solidarietà ed amicizia tra i popoli.

Grazie all’imperialismo e al suo saccheggio rapace di risorse naturali, viviamo in un periodo di destino incerto per la specie umana, come lo chiama Fidel Castro. Se una frazione del denaro speso in armi e armamenti fosse speso per sviluppare modelli sostenibili di energie alternative, allora il mondo sarebbe molto più sicuro. Ma ancora i profitti giocano un ruolo chiave nel definire le priorità. Come comunisti dovremmo avere un ruolo attivo nell’affrontare la questione ambientale e della sopravvivenza della razza umana.

Compagni,

Al contrario delle previsioni, anche in India c’è un generale deterioramento delle condizioni di vita popolare. L’economia continua ad affondare in una crisi sempre più profonda che impone un fardello sempre più pesante sulla grande maggioranza del nostro popolo. Le politiche estere del paese sono nel caos e la nostra fabbrica sociale viene assiduamente lacerata. Nonostante la rivendicazione di questo governo di una grande crescita del Pil, che è ora ufficialmente stimata al 7,1% quest’anno, la realtà di fondo mostra altro. Che queste cifre siano sospette è ora confermato da agenzie internazionali. Il Financial Times ha detto che la crescita del Pil indiano secondo i più recenti standard dovrebbe essere del 4,3% invece di quanto affermato dal BJP, secondo i suoi nuovi criteri.

Le ultime cifre mostrano che c’è una seria crisi che ha ingolfato l’industria indiana. L’indice della produzione industriale in Luglio ha registrato una diminuzione del 2,4% della crescita, che il settore manifatturiero che è fondamentale per la creazione di lavoro ha registrato una diminuzione del 3,4%. 12 delle 22 maggiori industrie manifatturiere hanno registrato un declino assoluto.

La crisi agraria continua ad approfondirsi. Il salario reale rurale è negativo, cioè crolla in termini assoluti dall’Ottobre 2015. Questo avviene in anni di siccità e significa un grande pericolo per il settore rurale. I suicidi di contadini sono stimati in aumento del 40% dai 5650 del 2014 agli 8000 del 2015.

Cifre ufficiali stimano che gli impieghi urbani in Agosto siano stati l’11,24% e quelli rurali il 9,18%. Come è risaputo queste stime sono profondamente falsate. Il carico sulla popolazione dell’aumento dei prezzi continua ad intensificarsi.

D’altra parte, le grandi imprese indiane devono alle banche oltre 127 Miliardi di dollari in termini di prestiti che hanno preso e che non sono stati ripagati. I 10 principali gruppi aziendali devono 8,6 Miliardi di dollari a Marzo 2016. Il governo sta ora cercando di cancellare questi prestiti o di ristrutturarli. Questo enorme condono dei debiti per le grandi imprese arriva quando il povero contadino è perseguito per piccoli prestiti e le sue proprietà sono confiscate. È questo peso debitorio che rappresenta la principale cause di suicidi contadini. Il governo rifiuta di concedere uno sgravio del debito alle vittime di questa sofferenza agraria ma concede condoni alle grandi imprese su grande scala.

In opposizione a questo veloce declino degli standard di vita del popolo lavoratore del paese e per salvaguardare i legittimi diritti democratici del popolo lavoratore e contro queste politiche di riforme economiche neo-liberali che sta perseguendo questo governo, i sindacati hanno indetto lo sciopero generale con una larga partecipazione nel paese. Circa 180 Milioni di lavoratori hanno partecipato allo sciopero.

Per respingere uno scontento crescente contro le sue politiche economiche, l’intolleranza religiosa e l’odio sono cresciuti nella società. Tentativi di dividere la società su varie linee identitarie religione, casta, etnicità, nazionalità

Il nostro Partito, il Partito Comunista dell’India (Marxista) sta cercando di smascherare i disegni delle classi dirigenti e di unire il popolo. Lotte partecipate, militanti, di classe e di massa contro le politiche economiche di sfruttamento rappresentano la base su cui stiamo cercando di mobilitare il popolo su una piattaforma diversa. Insieme a questo, stiamo affrontano i temi riguardo l’educazione, la salute, la cultura e tanti altri aspetti che sono sotto diretta minaccia da parte delle classi dominanti. È su questa base che stiamo profondendo il nostro massimo sforzo nella costruzione di una unità profonda delle forze democratiche e di sinistra. Questa unità può essere costruita attorno a un forte Partito Comunista. In questo stiamo concentrando tutti i nostri sforzi.

Le classi dirigenti di questo paese hanno lanciato uno dei più feroci attacchi al nostro partito per eliminarlo fisicamente ed ideologicamente. Nel Bengala, centinaia di compagni sono uccisi, migliaia buttati fuori dalle loro case e forzosamente confiscate. Lo stupro è usato come arma politica. Anche in Kerala, dove guidiamo il governo provinciale, ci sono tentativi pianificati di uccidere i nostri compagni e di destabilizzare il governo.

In tutto il paese tendenze autoritarie stanno aumentando insieme a tentativi di restringere il dissenso e le proteste. Le leggi sul lavoro saranno emendate in favore delle multinazionali. I diritti degli studenti dovrebbero anch’essi essere ristretti nel tentativo di depoliticizzare le università. È in questo scenario globale che le due province a guida comunista Kerala e Tripura stanno cercando di fornire un’alternativa al popolo, con la consapevolezza che ogni tipo di ostacolo sarà imposto dalla struttura statale.

Compagni,

siamo consapevoli che la resistenza agli attacchi delle classi dirigenti sulla popolazione e la costruzione di un forte Partito Comunista vanno a braccetto. Come il compagno Ho Chi Minh ha affermato, si dovrebbe costruire mentre si lotta, sostenendo la posizione rivoluzionaria della classe lavoratrice e mantenendo il contatto tra il Partito e le masse

Compagni,

Ho Chi Minh identificava capitalismo e imperialismo come nemici molto pericolosi che devono essere combattuti e sconfitti. Questo è il compito che può essere intrapreso solo dai comunisti. Ovviamente, né sconfiggere il capitalismo, né costruire il socialismo, saranno compiti facili. La Grande Rivoluzione Socialista dell’Ottobre, il cui centenario sarà tra poco, ha mostrato questa verità storica.

La Storia ci insegna che se non prendiamo noi in mano questo compito, la destra e le forze della divisione che sono sempre all’opera, coglieranno l’opportunità di sviare lo scontento crescente verso canali settari. Questo causerà un danno incommensurabile al movimento rivoluzionario e caricherà altri pesi sulle spalle della classe lavoratrice e della gente comune. Come comunisti dovremmo alzarci contro questo grande sfida e respingere questi tentativi delle forze di destra.

Come il compagno Ho Chi Minh ha affermato: nulla è facile, e nulla è difficile. È la nostra ferma fede nel marxismo-leninismo e la nostra volontà di ferro di combattere e di vincere che dovrebbero guidare la nostra lotta per una società senza classi.

Noi dobbiamo vincere perché il nemico sia sconfitto.