In Polonia temono l’idea stessa di Comunismo

sovietici berlinodi Andrey Dul’tsev

Pravda, organo del Partito Comunista della Federazione Russa

da https://kprf.ru

Traduzione dal russo di Mauro Gemma per 
Marx21.it

In base a quanto pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale PAP, si afferma che il PCP (Partito Comunista di Polonia) si ispira al modello dei “regimi totalitari del ventesimo secolo”, mira a “rovesciare la democrazia liberale con la forza e a stabilire un regime di terrore e collettivizzazione forzata” modellato sulla “Rivoluzione d’Ottobre sovietica”.


Il ministro della giustizia polacco Zebro ha inoltrato la richiesta di un “gruppo di individui” alla Procura Generale. Secondo dati non ufficiali, Patrick Yaki, membro del Parlamento europeo del partito nazionalista Diritto e giustizia, è tra gli iniziatori. Conduce una campagna per bandire il Partito Comunista dal 2018.

Questi tentativi erano stati fatti prima: nel 2015 la petizione per il divieto non era stata esaminata in tribunale. Poi i giudici hanno stabilito che in Polonia “l’istituzione di un ordine totalitario” è già perseguita dalla legge, mentre il comunismo come idea non rientra nella nozione di ideologia totalitaria. L’attuale richiesta respinge questa differenziazione della sentenza del tribunale del 2015 e chiede che “l’idea comunista e bolscevica” sia bandita. Allo stesso tempo, si ignora completamente che i valori principali del PCM sono la pace, il lavoro e la giustizia sociale.

Il Partito Comunista di Polonia è stato fondato nel 2002 come successore dell’Unione dei Comunisti Polacchi. Si basa sull’eredità del Partito Comunista prebellico e in parte sulla tradizione del Partito Operaio Unificato Polacco (POUP), esistente dal 1948 al 1990. Nel primo decennio del nuovo secolo, il PCP ha partecipato più volte alle elezioni, ma dopo il 2010 si è rifiutato di partecipare alle iniziative parlamentari, agendo praticamente in modo semi-legale. Da allora ha mantenuto un sito web e una pagina costantemente aggiornati sul social network Facebook.

Recentemente, nessuna attività eclatante del partito è stata notata. L’unica azione di strada in cui è stato coinvolto il PCP è avvenuta a novembre, quando un gruppo di comunisti con bandiere rosse si è battuto per il diritto all’aborto. Allo stesso tempo, il PCP ha accusato l’Unione Europea di retorica ipocrita sul sostegno ai diritti delle donne in Polonia, dal momento che l’UE allo stesso tempo insiste sulla commercializzazione dell’assistenza sanitaria, limitando l’accesso dei poveri ai servizi sanitari.

La critica al PCP da parte delle moderne autorità polacche è al livello della lotta contro i mulini a vento: in un paese governato da un regime clericale-nazionalista, i comunisti sono necessari come uno spauracchio per proteggere i propri appetiti oligarchici e diffondere la visione nazionalista del mondo tra la popolazione lavoratrice. Ciò è confermato dall’accusa rivolta al PCP di tentativi di “impiantare l’ateismo in Polonia”.

Il ministro della giustizia e il procuratore generale della Polonia hanno scelto il 21 dicembre, giorno di nascita di I.V. Stalin, per appellarsi alla Corte Costituzionale con la richiesta di bandire il Partito Comunista di Polonia. Questa proposta segue la logica dell’Unione Europea, che da molti anni falsifica la storia equiparando l’Unione Sovietica alla Germania nazista e negando la liberazione dell’Europa dal fascismo da parte dell’Armata Rossa.