Che cosa ha da dire la Commissione Europea sulla proibizione del giornale del Partito Comunista di Ucraina?

RabochayaGazeta newsInterrogazione del gruppo europarlamentare del Partito Comunista di Grecia (KKE)

da solidnet.org

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

Il gruppo euro-parlamentare del KKE condanna il divieto del giornale del Partito Comunista di Ucraina, e con una interrogazione alla Commissione Europea presentata dall’eurodeputato del Partito Lefteris Nikolaou-Alavanos chiede quale sia la sua posizione in merito ai provocatori provvedimenti anticomunisti. Nella sua interrogazione, l’eurodeputato del Partito Comunista di Grecia sottolinea quanto segue:

“In seguito all’inaccettabile decisione della Corte costituzionale dell’Ucraina del 16 luglio che ha imposto la proibizione del Partito Comunista di Ucraina, il Tribunale amministrativo di Kiev il 19 agosto, approfittando dell’intero arsenale legale anticomunista dei governi ucraini, ha proceduto a vietare il “Giornale del lavoro” del PC di Ucraina.

Queste decisioni rappresentano una nuova escalation dell’anticomunismo. Proibiscono l’azione politica dei comunisti, violando il diritto di diffondere liberamente le loro idee. Mostrano quanto siano ipocrite le dichiarazioni sui “diritti umani e le libertà”, “la libertà di stampa”, che l’UE diffonde sistematicamente ovunque, contro i governi che non gradisce, quando sono in gioco i suoi interessi.

Nel caso dell’Ucraina, così come della Polonia e degli Stati baltici, i governi sostenuti dall’UE stanno promuovendo decisioni anticomuniste provocatorie, basate sull’equiparazione antistorica del comunismo con il mostro del fascismo. Allo stesso tempo, l’Ucraina, i suoi governi e gruppi imprenditoriali fanno uso, a spese del popolo ucraino, di una serie di accordi con l’UE, come il cosiddetto accordo di associazione UE-Ucraina.

Sulla base di quanto affermato, chiediamo di sapere come la Commissione Europea giudica questi divieti contro il PC di Ucraina e il suo giornale che si propongono di proibire la diffusione di idee comuniste’’.