L’Ottobre vive e vivrà

di Albano Nunes, della segreteria del Partito Comunista Portoghese | traduzione a cura di Marx21.it

 

propaganda 1917Per i comunisti portoghesi ricordare il 7 novembre e celebrare la prima rivoluzione socialista vittoriosa è un atto di coerenza rivoluzionaria e di fedeltà alle radici del loro partito. Il PCP, che è opera della classe operaia portoghese e prodotto della maturazione del movimento operaio portoghese, è nato con lo straordinario impatto mondiale della Rivoluzione d’Ottobre e l’esaltante esempio del partito bolscevico e di Lenin. Nell’anno in cui celebriamo il 90° anniversario del Partito è particolarmente opportuno sottolineare che il 6 marzo e il 7 novembre sono tratti inseparabili della storia di questo partito, patriottico e internazionalista, una storia che, con vittorie e sconfitte, luci ed ombre, il PCP assume interamente con orgoglio.

 

Il ricordo del 7 novembre rappresenta la giusta valorizzazione di un’epopea che, dalla conquista del potere da parte della classe operaia all’avvio pionieristico della costruzione di una nuova società, ha trasformato completamente la vecchia Russia imperiale zarista, dimostrando ai lavoratori e ai popoli di tutto il mondo che la loro liberazione dalle catene del capitale non solo era possibile, ma era possibile anche, con la partecipazione impegnata e creativa dei lavoratori e la direzione della sua avanguardia rivoluzionaria, costruire sulle rovine del vecchio ordine un nuovo ordine più libero, più giusto, più pacifico, più umano, una società realmente superiore alla società capitalista.

 

Oggi la battaglia contro le campagne per cancellare il significato della Rivoluzione d’Ottobre e riscrivere la storia allo scopo di privare gli sfruttati e gli oppressi della speranza e della fiducia nella vittoria della loro lotta, occupa un posto centrale nella lotta contro l’ideologia borghese. E’ perciò necessario non dimenticare che le grandi avanzate liberatrici del XX secolo, da una nuova generazione di diritti sociali alla sconfitta del fascismo, sono inseparabili dall’azione piena di abnegazione e dal progetto dei comunisti, e insistere sul fatto che le sconfitte del socialismo in URSS e nell’Est Europa non cancellano le loro straordinarie realizzazioni, e neppure mutano la natura sfruttatrice oppressiva e aggressiva del capitalismo.

 

Venti anni dopo la controrivoluzione nella patria di Lenin e le manifestazioni di entusiasmo trionfalistico del capitalismo vittorioso nel braccio di ferro della “guerra fredda”, ciò che balza in primo piano nell’attualità politica sono le brutali manifestazioni della crisi dell’imperialismo e la conferma che il socialismo è più necessario e urgente che mai. Nell’epoca storica che stiamo vivendo inaugurata dalla Rivoluzione d’Ottobre, l’epoca del passaggio dal capitalismo al socialismo, la soluzione per i gravi problemi con cui il mondo si sta confrontando, si può trovare solo sulla strada di profonde trasformazioni economiche e sociali, antimonopoliste e anticapitaliste che superino le contraddizioni che stanno alla radice della crisi strutturale sistemica in cui è sprofondato il sistema capitalista, a cominciare dalla contraddizione tra il carattere sociale della produzione e la sua appropriazione privata.

 

Così come la Rivoluzione d’Ottobre ha significato un gigantesco balzo in avanti nella storia dell’umanità.

 

Ma un tale corso non è inevitabile. Occorre lottare in tutti i continenti. In Portogallo, animati dagli ideali e dalle realizzazioni della Rivoluzione d’Ottobre, non daremo tregua al patto di aggressione e continueremo la lotta per una politica patriottica e di sinistra, per una democrazia avanzata, per il socialismo e il comunismo, obiettivi supremi del Partito Comunista Portoghese.