Il Partito Comunista di Ucraina e il conflitto nel Donbass

simonenko21di Petro Simonenko, leader del PCU

da kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il conflitto nel Donbass non sarà composto fino a quando il popolo ucraino non parteciperà alla sua risoluzione. Lo ha affermato in Portogallo il leader del Partito Comunista di Ucraina Petro Simonenko.

Una delegazione del Partito Comunista di Ucraina, guidata dal Primo Segretario del Comitato Centrale del PCU Petro Simonenko, su invito del Segretario Generale del Partito Comunista Portoghese Jeronimo de Sousa, ha partecipato alla tradizionale festa del giornale “Avante!”, organo di stampa centrale del PCP.

La 41° Festa è stata dedicata al centenario della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre e al suo significato storico universale.

Nel corso dei suoi incontri con i compagni stranieri Petro Simonenko ha spiegato i motivi dell’inizio della sanguinosa guerra civile in Ucraina, ha indicato i responsabili e ha illustrato le modalità possibili di risoluzione del conflitto.

“L’attuale regime oligarchico mediante le bande nazionaliste e neo-naziste si accanisce contro coloro che si oppongono al trapianto dell’ideologia e della pratica del neofascismo in Ucraina. Non sono certo stati i lavoratori del Donbass ad avere scatenato l’attuale guerra fratricida ad Est. Essa è stata scatenata da Kiev in mano agli oligarchi e ai nazisti nell’interesse delle corporazioni multinazionali e con il sostegno dei circoli militaristi statunitensi ed europei”, – ha sottolineato Petro Simonenko.

A suo parere, tutte le ramificazioni del potere in Ucraina sono state formate dopo il colpo di Stato anticostituzionale del febbraio 2014 da forze politiche oligarchico-compradore, borghesi, nazionaliste e neofasciste e dalla criminalità organizzata.

Secondo Simonenko, “sono proprio costoro che, deliberatamente, hanno privato l’Ucraina della Crimea, scatenando una guerra civile, e hanno messo sotto minaccia l’integrità territoriale dell’Ucraina e il destino di una parte significativa del Donbass”.

“Il conflitto nel Donbass non sarà risolto fino a quando non sarà il popolo ucraino a farlo. E per risolverlo è necessario che a Kiev si intavoli un dialogo politico con la partecipazione dei rappresentanti del Donbass e, in un secondo tempo, con quella di tutte le regioni”, – ha sostenuto il leader del PCU.

“Al proseguimento del conflitto sono interessati gli Stati Uniti e l’Europa. Attraverso la redistribuzione delle sfere di influenza e dei mercati, cercano di indebolire la Russia e, in prospettiva, di annientarla. E si potrebbe continuare. Al proseguimento del conflitto, è interessato il presidente Poroshenko. La guerra per lui è una fonte di arricchimento, uno strumento per conservare il potere, un mezzo per ridistribuire la proprietà e rafforzare il suo impero affaristico., – ha rilevato Petro Simonenko. Al proseguimento del conflitto sono interessati anche i partiti politici di ispirazione nazionalista e neofascista sostenuti dai servizi speciali e strumento degli interessi statunitensi. Questo, per il popolo dell’Ucraina, è il partito della guerra”.

“Noi comunisti dichiariamo che questo è un evidente tradimento del popolo dell’Ucraina. Ed è per questo noi comunisti veniamo accusati di presunto “separatismo” e di attaccare l’integrità territoriale del paese”, ha così riassunto Petro Simonenko.

Ufficio stampa del Partito Comunista di Ucraina