L’8 Giugno cacciamo i conservatori!

theresamay r wda communist-party.org.uk

Il Partito Comunista Britannico non è completamente sorpreso dall’annuncio che le elezioni generali (anticipate Ndt) si terranno l’8 Giugno, non avendo mai avuto alcuna fiducia nelle parole dei capi conservatori ed essendo cosciente che la legge sui mandati determinati (una legge adottata nel 2011 NdT) è un inganno.

Theresa May cerca un mandato per perseguire cinque anni di programma neoliberale, che include ancora più austerità, privatizzazioni, militarismo e guerre in alleanza con gli Usa e la Nato.

La sua corrente all’interno della dirigenza conservatrice – la quale ha fatto campagna in maniera maggioritaria per restare nell’Unione Europea – vuole raggiungere un accordo su investimenti e commercio con l’Ue sulla base della gran parte delle regole del Mercato Unico Europeo. La Commissione Ue ha accolto questo approccio e non ha fatto segreto del suo supporto per l’annuncio delle elezioni.

Un’altra corrente della dirigenza conservatrice vuole che la Gran Bretagna riacquisti il pieno controllo sul commercio, l’immigrazione, la tassazione senza più contributi al bilancio UE.

Una maggioranza più grande permetterebbe alla corrente della May di fare avanzare la sua agenda senza il supporto dei più duri dissidenti anti-Ue.

Potrebbe anche rafforzare la sua posizione, soprattutto nel breve periodo, contro un’opposizione crescente alle sue politiche interne come la reintroduzione delle grammar school (e quindi delle secondary moderns) [una scuola di entrata per l’insegnamento secondario superiore NdT], la privatizzazione del NHS (la sanità, NdT) e delle case popolari, tagli profondi ai servizi pubblici e alle prestazioni sociali e maggiori riduzioni di tasse per i ricchi e le grandi imprese.

Entrambe le correnti del Partito Conservatore sostengono la visione della May di una Gran Bretagna a bassi salari, liberalizzata, privatizzate, anti sindacale, paradiso fiscale. Entrambe sostengono accordi economici neoliberali con gli Usa, la Turchia, il Giappone e altri.

Ecco perché è essenziale che il Labour vinca l’8 Giugno e apra la via a un governo guidato da Jeremy Corbyn per portare avanti politiche di sinistra e progressiste su un largo campo di temi interni e internazionali.

È proprio per questo che la classe dirigente teme questa prospettiva e non vuole dare al Labour tre anni – e nemmeno tre mesi – per ricostruire l’unità del partito e portare queste politiche direttamente al popolo, non ultimo in Scozia.

Le nuove libertà al di fuori dell’Unione Europea e del Mercato Unico permetterebbero alla dirigenza Labour di mettere in atto politiche importanti per ricostruire la base industriale britannica, difendere e sviluppare i servizi pubblici, promuovere lo sviluppo regionale, tagliare o abolire l’IVA, rafforzare i nostri sindacati e finirla con lo sfruttamento dei lavoratori immigrati.

Un governo Labour è necessario per non svendere le libertà potenziali durante le negoziazioni con l’UE.

È per questo che il Partito Comunista invita la classe lavoratrice e il popolo britannico a cogliere l’opportunità dell’8 Giugno per cacciare i Conservatori. Nessun pessimismo o disfattismo! Si alla vittoria per il movimento dei lavoratori, il progresso, la pace!