Interrogazione del KKE al Parlamento europeo sulle nuove macchinazioni della UE e del governo ucraino contro il PC di Ucraina e i comunisti nel paese

kke logo 500pxPartito Comunista di Grecia (KKE)kke.gr

Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Il KKE continua la sua azione di condanna dell’anticomunismo, denunciando e rivelando a livello internazionale le macchinazioni della UE e del reazionario governo ucraino contro il Partito Comunista di Ucraina e l’attività dei comunisti nel paese. La delegazione del Parlamento europeo del KKE ha presentato una nuova interrogazione al Parlamento europeo, indirizzata al rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, sull’assenza di norme che permettano l’esame dei ricorsi contro le leggi e le misure anticomuniste, i divieti e altre restrizione delle libertà popolari attuate e in via di preparazione.

L’interrogazione di Kostas Papadakis, europarlamentare del KKE, riguarda il rigetto, nel novembre 2016 da parte della Corte Costituzionale dell’Ucraina, del ricorso del Segretario generale del Partito Comunista di Ucraina, Petro Simonenko e altri ricorrenti, contro la legge 317-VIII del 9 aprile 2015, conosciuta anche come legge di decomunistizzazione.

Riscrivendo la verità storica, questa legge cerca di equiparare il comunismo con la mostruosità del nazismo e criminalizzare i simboli comunisti, l’ideologia comunista, così come l’azione dei comunisti. Le ragioni del rigetto da parte della Corte Costituzionale risiedono nella mancanza di una disciplina per l’esame dei ricorsi contro la normativa adottata dal reazionario governo ucraino. Si tratta di un approccio finalizzato alla sistematica persecuzione dei comunisti e all’abolizione delle libertà popolari e dei diritti fondamentali, che il governo ucraino intende soffocare. Un governo che, come noto, è asceso al potere con l’appoggio delle forze fasciste e per l’intervento imperialista degli Stati Uniti, della NATO e dell’UE.

L’assenza di un regolamento per ricorrere dinanzi alla Corte non è un’omissione, ma un atto deliberato del presidente ucraino e del governo reazionario, per l’intensificazione e l’escalation dell’anticomunismo e per l’abolizione della maggior parte delle libertà elementari del popolo ucraino.

Il regime gode del pieno sostegno dell’Unione europea per le sue politiche che primeggiano per anticomunismo e falsificazione della storia. Tali macchinazioni sono le credenziali fornite dal governo ucraino all’UE e conseguenza della maggiore connessione del paese in questa unione imperialista realizzata attraverso accordi specifici, come l'”Accordo di associazione UE-Ucraina e di libero scambio” nel contesto di una forte concorrenza per il controllo delle risorse energetiche e delle loro vie di trasporto così come dei mercati e del dominio geopolitico in tutta la regione.

La delegazione del Parlamento europeo del KKE pone la seguente questione l’Alto rappresentante dell’UE:

“Qual è la sua posizione riguardo l’assenza di una norma che regoli la procedura di esame dei ricorsi contro la normativa adottata dal reazionario governo ucraino, nonché riguardo l’intensificazione delle persecuzioni contro il Partito Comunista di Ucraina, l’ideologia comunista, i comunisti e la loro azione politica?”

La delegazione del Parlamento europeo del KKE