Il peccato mortale di Donald Trump

trump profilodi Correia da Fonseca | da “Avante!”, Settimanale del Partito Comunista Portoghese

Traduzione di Marx21.it

Sulle caratteristiche della campagna da tempo avviata dall’apparato mediatico statunitense e degli altri paesi occidentali (basti pensare alle quotidiane corrispondenze di Giovanna Botteri) contro Donald Trump in merito al cosiddetto “Russiagate”, che testimonia dell’acutezza dello scontro in corso tra i diversi settori dell’establishment della prima potenza imperialista mondiale e dei pericoli che comporta soprattutto per la pace nell’intero globo, interviene il settimanale del Partito Comunista Portoghese con un interessante corsivo, che proponiamo ai nostri lettori.

Sono state due piccolissime notizie passate di sfuggita nel corso dei notiziari televisivi, certamente perché considerate dettagli minuscoli e poco interessanti che non meritavano di attirare l’attenzione dei telespettatori. La prima diceva che la CIA aveva sospeso l’appoggio ai gruppi armati che combattono Assad. La seconda, trasmessa circa ventiquattr’ore più tardi, informava del medesimo fatto, ma mentre prima era menzionata la CIA ora ci si riferiva “agli Stati Uniti”.

Differenza minima, dal momento che, come ben si può notare, entrambi i casi ci riportano all’essenziale: l’implicita conferma del fatto che fino a pochi giorni prima gli Stati Uniti appoggiavano i gruppi cosiddetti ribelli che, nel tentativo di rovesciare il presidente Bashar el Assad e il suo governo internazionalmente riconosciuto, hanno trasformato la Siria nell’inferno che quotidianamente ci  viene mostrato con spaventose e terribili notizie che non lasciano intravvedere alcun raggio di speranza. Forse solo un’altra informazione, sebbene anch’essa presentata in modo discreto, è riuscita ad emergere dalla parte inferiore dello schermo: secondo questa notizia, nell’incontro avvenuto tra Trump e Putin ad Amburgo sarebbe uscito un inizio di accordo sulla Siria o, almeno, una concordanza di fondo sul fatto che si dovrebbe stabilire tale accordo.

Fino a quando si pentirà

Come si direbbe negli Stati Uniti, e a giudicare dalle informazioni che ci sono fornite dalla televisione e dai suoi supplementi mediatici, la mania di Trump e del suo “entourage” consisterebbe nel parlare con i russi. Tutto era iniziato anche prima delle elezioni presidenziali che si sono concluse con l’elezione di Trump, sembrerebbe soprattutto perché suo figlio, e forse anche suo genero, avevano parlato con un avvocatessa russa, pensate! In seguito, più volte Donald Trump aveva espresso l’opinione non solo impopolare ma anche sacrilega che forse i russi non sono completamente demoniaci. Ora, per la buona gente statunitense i russi sono peggiori e più spaventosi del diavolo, che sono stati comunisti e forse segretamente ancora lo sono, per cui l’imperativo è di non dare loro la minima fiducia, di approfittare di un’eventuale occasione per saltargli addosso. E a milioni di non americani sparsi per il pianeta, Donald Trump viene presentato come maleducato, rude, sciovinista e razzista, anche se, ovviamente, nel caso fosse ostile ai russi, tutto questo andrebbe bene e gli sarebbe perdonato.

Ma Trump dà l’impressione di andare d’accordo con Putin e in questo modo si allontanerebbe il già cronico rischio di una guerra che, almeno fino a quando non fosse nucleare, rappresenterebbe anche una buona opportunità di affari per l’industria degli armamenti e altri traffici. Ciò significa che Trump è un peccatore e di grandi dimensioni. Per questo i “media” internazionali, tutti così democratici e soprattutto indipendenti, lo trattano come merita: gli sono ostili, denunciando i suoi comportamenti molto ridicoli, scoprendo il marcio che abbonda nel suo “staff”. E così sarà fino a quando Trump, pentito, metterà fine alle buone relazioni con Putin e tutti i russi. E possibilmente, rilancerà la Guerra Fredda di cui si prova nostalgia.