pubblichiamo un contributo di Alessandro Pascale sull'unità dei comunisti
di Alessandro Pascale
Recentemente si è assistito ad un breve ma intenso dibattito a distanza sulla questione dell'unità dei comunisti. Avviato da Norberto Natali, è stato portato avanti teoreticamente da Eros Barone, suscitando una controproposta molto pragmatica di Burgio, Sidoli e Leoni. Le proposte operative di questi ultimi non sembrano per ora essere state seriamente prese in considerazione dalle organizzazioni esistenti, almeno non apparentemente... Natali e Barone hanno posto una serie di paletti sul cerchio in cui si dovrebbero includere i comunisti effettivamente tali, ma per chi sa leggere i bizantinismi della politica, nonostante l'apparente apertura, anche le proposte operative di Sidoli e compagni tendono nei fatti a chiudere entro un adeguato perimetro le forze di cui si auspica un'unità d'azione.
Associazione Politico-Culturale Marx XXI
Non c'è più tempo per le incertezze
Crisi sanitaria e crisi economica: il vero volto dell’occidente capitalistico
Un interessante contributo di Bruno Steri
di Bruno Steri
Mentre scriviamo questo editoriale il nostro Paese sta vivendo una seconda pesante ondata pandemica, nel contesto di una più generale tragedia sanitaria che riguarda soprattutto la parte occidentale e capitalistica del pianeta. In Italia le cifre ufficiali dicono che un milione e mezzo di persone hanno contratto il coronavirus e che viaggiamo verso i 60 mila decessi. Nel mondo il totale dei contagiati ha raggiunto i 65 milioni a fronte di un milione e 500 mila morti, di cui un sesto (oltre 250 mila, secondo la Johns Hopkins University) solo negli Stati Uniti d’America. Si tratta di cifre allucinanti: mai avremmo immaginato di dover constatare un tale numero di morti in assenza di catastrofi belliche intercontinentali. Si può discutere sulla precisione dei dati, sul modello della loro raccolta e della loro composizione; non si può però arzigogolare sull’entità della tragedia. Chi la nega o minimizza, al netto di destrorse strumentalizzazioni politico-ideologiche, soffre in tutta evidenza di un preoccupante distacco dalla realtà (sulle cui cause molto avrebbero da dire l’analisi clinica individuale e, per altro verso, la psicologia delle masse). Chi peraltro la ritiene l’invenzione di un complotto planetario (non è chiaro se con Cina e Russia conniventi) finalizzato ad una “dittatura sanitaria”, non fa che resuscitare la meccanica identificazione di potere economico-politico e razionalità scientifica, scadendo in un pericoloso riduzionismo adialettico e irrazionalistico, lontano dall’approccio marxista. Ovviamente, una volta assicurata la tenuta di questi “fondamentali”, resta compito della sinistra di classe vigilare e denunciare possibili forzature autoritarie favorite dall’oggettivo “stato d’eccezione” e da un uso non equilibrato della comunicazione mediatica.
La notte della madonna
di Norberto Natali
Siccome è il cinquantenario, bisognerà pure che qualcuno ne parli.
La sera del 7 dicembre del 1970 (era anche l’anniversario dell’attacco giapponese a Pearl Harbor, nome in codice “Tora” ripetuto tre volte) ebbe inizio in Italia il piano “Tora Tora”, più noto come il tentato colpo di stato fascista capeggiato dal principe Borghese.
Lenin, 150
di José Reinaldo Carvalho
da https://www.resistencia.cc/
Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it
Il dirigente comunista brasiliano (prezioso amico di Marx21.it) José Reinaldo Carvalho (*) propone un approfondito saggio sull'opera di Lenin, di cui raccomandiamo vivamente la lettura.
Il 22 aprile 2020 è stato celebrato il 150 ° anno dalla nascita di Lenin, il genio della rivoluzione proletaria. La sua vita e il suo lavoro sono inestricabilmente legati all'elaborazione della teoria della rivoluzione, alla costruzione e all'azione del partito comunista, alla realizzazione della rivoluzione russa e alla costituzione dello Stato proletario, la Repubblica Sovietica.
Strategie di sopravvivenza del sistema finanziario
di Francesco Cappello
da https://scenarieconomici.it
Le banche centrali a partire dalla crisi del 2007/08 nel tentativo di stabilizzare il sistema finanziario, in equilibrio intrinsecamente precario, hanno creato e immesso enormi quantità di moneta nei suoi circuiti, al fine di far quadrare bilanci pericolosamente squilibrati. Ad oggi, nel complesso, più di 30 mila miliardi di dollari la moneta a vario titolo creata (1) e immessa nel sistema finanziario, destinata a crescere a ritmi vertiginosi.
La moneta dal 1971 è moneta fiat, non più legata all’oro (fine del gold standard). Essa si crea dal nulla a volontà. Non è “risorsa” scarsa. Non ha quindi valore intrinseco.
Come fare a conferirglielo?
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