La strategia della manipolazione mentale: dall’individuo alle grandi società di massa.

escher relativitaRiceviamo e pubblichiamo

da mysterionweb.wordpress.com

Perché introdurre un’intervista che parla di manipolazione delle masse con un disegno del matematico e pittore Escher? La risposta la troverete guardando i suoi capolavori. Per usare le parole di Umberto Galimberti, non importa che Dio esista o meno, ma l’idea esiste e fa mondo! Non è difficile estendere il concetto espresso formulando una nuova frase così come segue: non importa che un’idea sia buona o cattiva, vera o falsa, ma se l’idea esiste (e c’è qualcuno che vuole insinuarla negli individui) allora farà storia e muoverà le coscienze.

Se utilizzate questo principio e lo applicate alle masse, allora muoverete le menti di interi popoli! Il tema toccato oggi affronta questioni attuali e sconcertanti. L’intervistata, la giornalista e scrittrice Enrica Perucchietti, le interpreta in un modo che alcuni di voi condivideranno in pieno, altri in parte, altri ancora giudicheranno le sue posizioni definendole conservatrici. Il vero tutti sappiamo che non è il falso e che il falso non è il vero ma per stabilire che una proposizione è vera il più delle volte occorrono prove, e mezzi logici per costruire una dimostrazione. Cosa non facile. Se non si forniscono prove ma si costruiscono informazioni che vengono divulgate, propagandate e diffuse dai mezzi mainstream della comunicazione allora si può dire ciò che si vuole. Questo è ciò che avviene ogni giorno con la comunicazione in Occidente. Giustamente qualcuno mi potrà obiettare che nemmeno io esibiscono sempre le prove di ciò di cui parlo, tuttavia io non chiedo, non pretendo mai fiducia e soprattutto offro le chiavi per trovarle. Queste chiavi sono il ragionamento, la logica e il chiedersi il perché delle cose. Senza non si va da nessuna parte. Concludo questo preambolo con un ringraziamento tutto speciale a Enrica Perucchietti per essersi offerta di collaborare con me nonostante i suoi numerosi impegni, e, infine, ricordando le parole dello scrittore Philipp K. Dick: “Lo strumento basilare per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Se puoi controllare il significato delle parole, puoi controllare le persone che devono usare le parole”. 

Intervista di: Enrico Sanna. 

Quali sono le principali agenzie o società occidentali che fabbricano fake news e manipolano l’informazione e quali sono i gruppi di potere che stanno dietro le quinte? 

Nella società democratica le opinioni, le abitudini e le scelte delle masse vengono indirizzate, come spiegava nel 1928 Edward Bernays – considerato il fondatore delle Pubbliche Relazioni e nipote di Freud − da un «potere invisibile che dirige veramente il Paese». Secondo Bernays la propaganda è fondamentale per “dare forma al caos”. Le tecniche usate dal potere per plasmare l’opinione pubblica sono state inventate e sviluppate negli anni, spiegava Bernays, «via, via che la società diventava più complessa e l’esigenza di un governo invisibile si rivelava sempre più necessaria». Con l’avvento della moderna società di massa il potere ha dovuto infatti esercitarsi su un numero sempre maggiore di persone. L’arte del controllo ha finito per divenire scienza delle Pubbliche Relazioni o, meglio, una “scienza della manipolazione” di sconcertante raffinatezza che riesce a influenzare comportamenti e modi di essere, a volte senza nemmeno dover fare uso della coercizione fisica (pensiamo al fenomeno degli spin doctors).

Come anticipato, Bernays parlava di «tecniche usate per inquadrare l’opinione pubblica» portate avanti da un “governo invisibile”. Il potere oggi, per risultare maggiormente efficace, preferisce infatti rimanere “nell’ombra”, palesandosi il meno possibile. Un potere nascosto, ha l’indubbio “pregio” di rimanere praticamente inattaccabile e nascosto. Può anche, se vuole, favorire ora l’uno ora l’altro dei “poteri visibili” e persino, se lo ritiene necessario, favorire contemporaneamente due schieramenti apparentemente opposti che potranno così, più o meno incoscientemente, perseguire in maniera diversa l’unico fine a cui mira tale Potere (il metodo del Divide et Impera).

Infine, un potere nascosto ha la possibilità di fare quello che nessun governo o potere visibile può compiere fino in fondo: manipolare quasi alla perfezione i sentimenti e la mentalità di massa senza dare l’impressione di farlo; controllare i popoli entrando nel loro immaginario, plasmando cioè le menti, le coscienze degli individui.

Per fare ciò esistono delle società private che si occupano di confezionare materiale giornalistico ad hoc e persino di creare dei falsi e di diffondere fake news. Ciò rientra nei casi di spin doctors privati che vengono ingaggiati anche dai governi per rendere efficace e persuasiva una campagna politica oppure per legittimare una guerra anche ricorrendo a menzogne e falsificazione. Le società di PR private hanno maggiore libertà di movimento e possono lavorare anche nel campo delle psy ops e della propaganda sporca in quanto sfuggono ai normali controlli istituzionali riguardo la propaganda. Tra queste ricordiamo la Rendon Group e la Ruder & Finn.

Che tipo di tecniche (psicologiche, linguistico-verbali ecc.) vengono utilizzate per montare il castello delle menzogne?

Vi sono diverse tecniche auree per la manipolazione sociale. Esiste una celebre lista delle dieci regole riguardanti il controllo sociale, ovvero, delle strategie utilizzate per la manipolazione del pubblico attraverso i media in modo da «fabbricare il consenso e assicurarsi che le scelte e gli orientamenti siano strutturati in modo tale che le persone facciano sempre quello che viene detto loro» che è stata universalmente attribuita impropriamente a Noam Chomsky ma che ancora oggi è nota come “il decalogo Chomsky”. Tali regole vanno dalla tecnica della distrazione al metodo dell’empatia. Molto importante è la teoria della gradualità (o Principio della rana bollita di Chomsky) che insegna come somministrare per gradi un’idea per abituare lentamente l’opinione pubblica ad accettarla. La strategia della gradualità mostra che, quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta e graduale, sfugge alla coscienza e non suscita per la maggior parte del tempo nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta. Va oltre la Finestra di Overton: secondo questa teoria, ogni idea evolve secondo sei diversi stadi e anche la più incredibile e impopolare, per potersi sviluppare nella società, ha una finestra di opportunità. In questa finestra l’idea può essere ampiamente discussa, e si può apertamente tentare di modificare la legge in suo favore, rendendola infine accettata. L’apparire di questa idea permette il passaggio dallo stadio di “impensabile” a quello di un pubblico dibattito, prima della sua adozione da parte della coscienza di massa e il suo inserimento nella legge. Non si tratta di lavaggio del cervello puro e semplice, ma di tecniche più sottili, efficaci e coerenti: si tratta di portare il dibattito fino al cuore della società, per fare sì che il cittadino comune si appropri di una certa idea e la faccia sua per gradi senza sentirsi manipolato.

Quali sono i fini di questa manipolazione: politici, economici o militari?

Sono politici, economici, militari e più in generale sociali, persino antropologici. Si tratta di plasmare l’opinione pubblica attraverso una propaganda che sia quotidiana e capillare, unendo a questa opera di manipolazione dolce il controllo sociale.

Si deve partire ovviamente dalla considerazione che per il potere il popolo sia un “soggetto minorenne” che va indottrinato e guidato attraverso tecniche di persuasione sempre più raffinate. Come osservava Aldous Huxley, un sistema totalitario, per sopravvivere, ha bisogno di suggestionare soprattutto le menti dei cittadini, offrendo «pane e circensi, miracoli e misteri», canalizzando cioè l’immaginazione delle masse verso distrazioni che allontanino le coscienze da possibili proteste. Questo avviene, come insegnava Bernays, anche in democrazia. Il sistema democratico non può fare a meno della propaganda per poter etero-dirigere il consenso. Per controllare le masse si deve intervenire sull’immaginario, sedandolo, manipolandolo in maniera costante. A ciò fa seguito l’imposizione di un pensiero unico e di una retorica falsamente buonista che offre l’illusione della libertà quando in realtà la nostra scelta è pilotata dall’alto.

È corretto affermare che questa macchina dell’inganno sia al servizio di un gruppo ristrettissimo di uomini che vorrebbero costruire una società simile a quella descritta da Aldous Huxley nei suoi romanzi?

Personalmente ritengo di sì e ne abbiamo diversi esempi perché gli esponenti delle élite non fanno mistero del loro credo né dei loro obiettivi. Pensiamo per esempio all’economista e banchiere francese Jacques Attali, storico consigliere di Mitterand, poi consigliere di Sarkozy, considerato il “padre spirituale” di Macron. Jacques Attali, che contribuì a scrivere il Trattato di Maastricht, è un lobbista che ha rilasciato negli anni interventi a dir poco inquietanti in linea con la sua fervida produzione saggistica (si pensi a Breve storia del futuro del 2006 ). Nel 1981 rilasciò un’intervista per un libro di Michel Salomon, L’Avenir de la Vie (Il Futuro della Vita), in cui spiegava la sua visione in merito al futuro dello stato sociale: «Si potrà accettare l’idea di allungare la speranza di vita a condizione di rendere gli anziani solvibili e creare in tal modo un mercato». Per risolvere il problema Attali auspicava il ricorso all’eutanasia, definita uno «degli strumenti essenziali del nostro futuro» in quanto «in una società capitalista, delle macchine permetteranno di eliminare la vita quando questa sarà insopportabile o economicamente troppo costosa». In un’intervista a «la Repubblica» del 19 Agosto 2014 andava oltre dichiarando che «la riproduzione diventerà compito delle macchine, mentre la clonazione e le cellule staminali permetteranno a genitori-clienti di coltivare organi a volontà per sostituire i più difettosi. Un bambino potrà essere portato in grembo da una generazione precedente della stessa famiglia o da un donatore qualsiasi, e i figli di due coppie lesbiche nati da uno stesso donatore potranno sposarsi, dando vita a una famiglia con sole nonne e senza nonni. Molto più in là, i bambini potranno essere concepiti, portati in grembo e fatti nascere da matrici esterne, animali o artificiali, con grande vantaggio per tutti: degli uomini poiché potranno riprodursi senza affidare la nascita dei propri discendenti a rappresentanti dell’altro sesso; delle donne poiché si sbarazzeranno dei gravi del parto».

Questa visione distopica coincide in pieno con quanto immaginato da Huxley: le future generazioni nasceranno in fabbriche all’interno di uteri artificiali e il sesso sarà svincolato dall’amore e da una relazione sentimentale stabile.

Attali è innoltre un sostenitore del “poliamore” che definisce «la punta più avanzata delle società sviluppate»: in Amori. Storia del rapporto uomo donna del 2007, prevedeva che la monogamia sarebbe diventata un “anacronismo”. Da qui la poligamia e di conseguenza la poligenitorialità. Come se non bastasse sostiene la clonazione umana e l’ectogenesi: «L’utero artificiale e la clonazione schiuderanno prospettive vertiginose in cui ciascuno potrà decidere autonomamente di riprodursi e un giorno si arriverà forse all’ermafroditismo universale» .

La pubblicità forse rappresenta il massimo esempio di manipolazione nella società moderna attuale. Essa è onnipresente, pervasiva e dappertutto. Come si inserisce nel quadro che stiamo descrivendo?

Ormai tutto è pubblicità e propaganda, così come ormai tutto, persino l’uomo, è diventato merce. Siamo stati indottrinati a vivere per lavorare e a lavorare per consumare. Il sistema ci ha allontanato dal nostro “centro” rendendoci delle creature infelici e perennemente insoddisfatte che ricercano sollievo in tutto ciò che è effimero.

Anche l’uomo, come anticipavo, è diventato merce. Pensiamo che con la maternità surrogata – che alcune associazioni e movimenti vorrebbero regolamentare anche in Italia – si equipara il corpo della donna a un forno e il prodotto che ne deriva (il neonato) può essere ceduto come semplice merce. Addirittura rimandato indietro se non soddisfa l’acquirente, come diversi casi di cronaca attestano.

A questo contesto, a mio avviso, vanno accostati i grandi fenomeni culturali, sportivi, musicali che oggi muovono le masse e le opinioni pubbliche: si preferisce andare al mare, guardare la partita o la gara di formula 1 piuttosto che andare a votare (giusto per fare un esempio preso dai fatti di casa nostra); è oggi sempre più diffusa la teoria gender; ai giovani è imposta una moda in costante cambiamento; la musica trasmessa dalle emittenti radiotelevisive e diffusa in internet è una droga per il cervello…

A ben guardare l’impressione è che si stia andando incontro o, meglio, che sia in atto un processo degenerativo delle funzioni cognitive di miliardi di uomini. Condivide questa idea?

Concordo e ne parlo ampiamente nei miei libri. Credo che sia in atto un processo di spersonalizzazione dell’individuo e che si stia cercando di rendere le masse sempre più ignoranti, confuse, mediocri, per poterle manipolare meglio. Un uomo a-morfo, senza forma, è più facilmente controllabile e manipolabile, perché ha perso la sua identità e quindi non è in grado di pensare e decidere in modo autonomo.

Karl Popper scrisse un libro intitolato Cattiva maestra televisione a proposito della quale disse “una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto.” Qual è il potere attuale della televisione?

La televisione serve a fare da cassa di risonanza della propaganda e a instillare per gradi nell’opinione pubblica idee e comportamenti che si vuole che le masse adottino. E qua torniamo all’incipit di Bernays in Propaganda: la TV e lo spettacolo in generale sono riusciti a plasmare alla perfezione l’immaginario delle masse, arrivando a dirigere come una mano invisibile le abitudini, le scelte e le opinioni dei cittadini, lasciando a costoro l’illusione di essere liberi.

Concordo con Hans-Georg Gadamer che nel 1995 accusò i media di rendere volontariamente passivi gli individui. Il filosofo di Marburgo accennava persino alla «funzione politica della televisione, consistente nell’addomesticare le masse, nell’addormentare la capacità di giudizio e il gusto delle idee» in modo da rendere le persone apatiche dinanzi alle notizie trasmesse. In quest’orizzonte di ovvietà, di passività e di carenza di dialogo in cui l’immaginazione viene repressa e l’individuo disabituato a “pensare”, certi messaggi possono essere trasmessi lavorando sul subconscio: per questo Gadamer, nel 1995, arrivò a definire la televisione «la catena degli schiavi alla quale è legata l’odierna umanità».

Che prospettive abbiamo, come umanità, per il futuro?

Non sono ottimista per il futuro e temo soprattutto la deriva tecnologica che sfocia nel transumanesimo.

Come fare? Finché l’uomo conserva la propria umanità deve rivendicare il proprio diritto alla libertà e scegliere di costruirsi il proprio futuro. Non importa quali ostacoli dovrà superare. Deve però, per prima cosa, rendersi conto di essere immerso nella propaganda e nella manipolazione.

Se vogliamo invertire la rotta dobbiamo innanzitutto divenire dei soggetti attivi e riappropriarci della nostra coscienza critica. Se non vogliamo ritrovarci in una società distopica come quelle immaginate da saggisti e romanzieri visionari, siamo ancora in tempo a “svegliarci” e riappropriarci del nostro futuro, sapendo che anche la libertà, come la verità, richiede un impegno costante.

Non scegliere sarà di per sé una scelta.

Enrica Perucchietti: vive e lavora a Torino come giornalista, scrittrice ed editor. È caporedattrice del Gruppo Editoriale UNO. Già giornalista e conduttrice radiotelevisiva, collabora con numerose riviste di settore ed emittenti televisive nazionali. 

Cura il blog di informazione rEvoluzione (https://revoluzione.unoeditori.com).

È autrice di numerosi saggi di successo, tra cui ricordiamo: FAKE NEWS; Cyberuomo. Dall’intelligenza artificiale all’ibrido uomo-macchina; Governo Globale; La fabbrica della manipolazione; UNISEX; Utero in affitto; FALSE FLAG. Sotto falsa bandiera.

Il suo sito è: http://www.enricaperucchietti.it