Bolsonaro tiranno al servizio degli interessi stranieri. Macron neocolonialista

macron bozo splitdi José Reinaldo Carvalho*
da resistencia.cc

Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it

La polarizzazione tra l’occupante del Palazzo Planalto Jair Bolsonaro e l’inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron è falsa.

Bolsonaro guida un governo di tradimento nazionale. Tutti gli accordi che ha firmato con il governo imperialista di Trump lo dimostrano.

Allo stesso modo, la sua politica estera di sottomissione degli interessi nazionali ai disegni dell’imperialismo USA e di prepotente svendita della politica economica.

Bolsonaro dirige un governo antisociale, il che implica anche una concezione e una pratica di distruzione ambientale, compresa quella della foresta pluviale amazzonica.

Bolsonaro ignora e viola qualsiasi norma democratica, di civiltà e di dignità umana. Non è a conoscenza della diplomazia e si comporta in modo rozzo e vergognoso. È misogino, non rispetta le donne e offende tutti gli esseri umani che non fanno parte del suo clan. Gli insulti contro la first lady di Francia sono inaccettabili, hanno anche ferito le donne brasiliane e entrambe le comunità nazionali.

Il comportamento di Bolsonaro quale tiranno alla guida del governo, il suo estremismo di destra, la cattiva condotta e le violazioni della Costituzione sono sufficienti a dimostrare che la difesa della democrazia, dei diritti sociali, della sovranità nazionale e territoriale del Brasile richiede il suo rovesciamento.

Per quanto riguarda il presidente francese Emmanuel Macron e il G7, un club ristretto di paesi imperialisti, è chiaro, e non da ora, che bramano l’Amazzonia brasiliana.

La proposta ricorrente di internazionalizzare deve essere respinta vigorosamente dai patrioti, cosa che può essere fatta solo sotto la guida di forze democratiche e antimperialiste e sotto un nuovo governo.

Non dimentichiamo che la NATO, l’ala armata dell’imperialismo USA e dei paesi dell’Unione Europea, stabilisce nel suo nuovo concetto strategico la prerogativa di attaccare militarmente i paesi che sono considerati una minaccia per l’equilibrio ambientale del pianeta.

Il Brasile deve essere in grado di preservare la foresta pluviale amazzonica e l’ambiente e sentirsi parte del destino comune dell’umanità, ma ciò non sarà raggiunto dall’imposizione e dall’interferenza delle potenze neo-colonialiste.

Un’altra cosa è l’aiuto di paesi amici e organizzazioni internazionali, di carattere emergenziale e duraturo, sempre valido e ben accetto, se non accompagnato da richieste che minano la sovranità nazionale e basato su criteri oggettivi, combinati secondo il principio di uguaglianza e strutturati da accordi giuridicamente perfetti ai sensi del Diritto Internazionale.

Solo con l’avanzamento economico e sociale di tutta l’umanità e la conquista di un nuovo ordine economico e politico internazionale, che escluda l’egemonia delle potenze imperialiste, verrà realizzato l’ideale del destino condiviso.

La lotta per la sovranità nazionale è inevitabile, intrecciata con la lotta democratica e la soluzione dei gravi problemi sociali.

* Dirigente comunista, giornalista, editor della Pagina Resistência, direttore di Cebrapaz e membro del progetto Jornalistas pela Democracia