Via da Valona!

giacominiriceviamo e volentieri pubblichiamo

di Alvaro Rossi

È appena uscito per Castelvecchi un ulteriore tassello col quale lo storico Ruggero Giacomini, che sta vivendo, dal punto di vista creativo, una stagione particolarmente felice, (dopo il 
Gramsci e lo Stalin, sempre per Castelvecchi, è da poco uscita per affinità elettive la terza edizione della sua “Storia della Resistenza”), prosegue la ricerca nelle vicende della sua città di adozione. 


Via da Valona!

Lo legga chi vuol meglio conoscere un evento cosi significativo, occorso giusto cento anni fa: la ribellione della caserma Villarey, posta nel centro di Ancona, occupata dai bersaglieri per protestare contro il loro imminente trasferimento nella baia di Valona, in Albania, per rinforzare quel presidio minacciato da insorti nazionalisti. 

L’autore, sulla base di una documentazione ineccepibile, lo racconta quasi in presa diretta, minuto per minuto, seguendo le persone e gli eventi nel loro svolgersi e concatenarsi su piani paralleli, mentre la protesta e la violenta repressione si allargano per cerchi concentrici, dalle Marche alle regioni contigue, fino alla capitale, costringendo infine il governo a ritirare la osteggiata spedizione e a rivedere la sua politica verso il piccolo paese che, a poche miglia di mare, fronteggia il tacco del nostro stivale.

Via da Valona!

Lo legga chi vuol approfondire un aspetto minore, ma non meno significativo della nostra tardiva vocazione coloniale o delle discordie tra le nazioni serpeggianti sotto la spessa coltre di cenere calda che ancora ricopriva l’Europa, dalla fine della Grande Guerra. E conoscere un movimento contro la guerra che vide una straordinaria mobilitazione in tutto il Paese e raggiunse il risultato del ritiro delle truppe di occupazione dall’Abania.

Via da Valona!

Lo legga infine chi vuole riflettere sul vissuto dell’intera nazione durante il cosiddetto “biennio rosso” e gli anni immediatamente successivi: dilaniato tra le generose e spontanee spinte rivoluzionarie dei ceti operai e popolari, prive però di determinazione, di strategia e di guida; l’abulia, l’opportunismo e il disincanto delle classi borghesi progressiste e la repressione messa in atto da una classe di governo conservatrice, incapace non solo di reggere ma anche di comprendere l’impatto di tempi nuovi.

Poco più tardi, faranno tutti i conti con la violenza e l’inedita, feroce, determinazione con la quale la minoranza fascista riuscirà a prendere il potere.

Anche in questo caso la città di Ancona, dopo i fasti della “settimana rossa” del 1914 e la rivolta dei bersaglieri del 1920, rappresenta un caso emblematico, nella storia d’Italia, per essersi concessa, praticamente inerme, alla prima prova di forza – l’occupazione di un territorio ostile – tentata dai fascisti. Era il 1922 e si stava aprendo, triste nostro primato, in Italia e nel mondo una stagione di dittature che fu possibile abbattere dopo più di venti anni e con i milioni di morti di una guerra mondiale sostenuta dalla tenace resistenza dei popoli liberi.

Via da Valona!

Un’impeccabile opera di storia che la scrittura di Ruggero Giacomini rende leggibile ed affascinante come un romanzo. Imperdibile!