La nuova Cina a 40 anni dalle riforme di Deng Xiaoping*

di Zhang Aishan, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia

Quest’anno si celebra il 40esimo anniversario dell’avvio della politica di Riforme e Apertura cinese. Nel 1978, su proposta di Deng Xiaoping, la Cina ha avviato il suo percorso di riforma e apertura. La politica di Riforme e Apertura, ovvero “riforme interne e apertura verso l’estero”, in questi 40 anni ha fatto sì che lo sviluppo socio-economico della Cina vivesse dei cambiamenti epocali e ha avuto un impatto forte anche sugli equilibri mondiali.

Negli ultimi 40 anni, il grande sviluppo economico cinese ha suscitato stupore diffuso. Dall’inizio della politica di Riforme e Apertura, il PIL cinese ha mantenuto un tasso di crescita medio annuo del 9,5% e il PIL totale ha registrato un balzo epocale dai 149,5 miliardi di dollari del 1978 ai 12250 miliardi di dollari attuali, passando dal 2,7% iniziale a rappresentare il 15% dell’economia mondiale. Il commercio estero ha registrato una crescita media annua del 14,5% ed è arrivato a contribuire per oltre il 30% alla crescita economica mondiale.

La Cina è divenuta una delle più importanti forze motrici e uno stabilizzatore della crescita economica mondiale. La Cina ha attratto gli investimenti esteri che si sono ben combinati con le risorse e i punti di forza propri del Paese e hanno permesso alla Cina di diventare l’unico Paese al mondo a vantare la presenza sul suo territorio di tutte le tipologie e classi industriali presenti nell’elenco delle Nazioni Unite. Le imprese cinesi sono nate dal nulla, da deboli son diventate forti, al punto che ad oggi 115 imprese cinesi sono entrate a far parte delle Fortune 500.

Negli ultimi 40 anni, il settore scientifico-tecnologico cinese è nato e ha registrato uno sviluppo incredibile. Prima delle riforme e apertura, il grado di sviluppo del settore scientifico tecnologico cinese era arretrato di almeno 40 anni rispetto a quello dei paesi industrializzati. Negli ultimi 40 anni, non abbiamo solo colmato questi divari, ma ci siamo arrivati ad attestarci ai primi posti al mondo in molti settori all’avanguardia. Negli ultimi anni, la Cina ha diffuso lo slogan “impreditorialità e innovazione per tutti” e diversi piani di sostegno allo sviluppo tra cui il “Made in China 2025”, “Le linee guida strategiche per uno sviluppo trainato dall’innovazione”, il “Grande Progetto per l’innovazione tecnologica entro il 2030”. Nel 2017, gli investimenti della società cinese in ricerca e sviluppo sono ammontati a 1760 miliardi di renminbi, al secondo posto a livello mondiale. La percentuale di contributo sullo sviluppo scientifico-tecnologico ha visto un incremento dal 52,7% al 57,5%. Il equivalente a tempo pieno del personale R&D è al primo posto a livello mondiale. Possiamo quindi dire che la missione della Cina di costruire un Paese emergente dell’innovazione abbia visto un progresso significativo.

Negli ultimi 40 anni, la qualità della vita della popolazione cinese ha visto dei cambiamenti radicali. Il PIL medio pro-capite è passato dai 150$ iniziali agli 8800$ attuali. Il reddito medio pro-capite disponibile dei cittadini cinesi è aumentato di 76 volte, l’indice dispesa al consumo dei cittadini è cresciuto di 18 volte e più di 700 milioni di persone sono state affrancate dalla povertà, si tratta di più del 70% della popolazione in stato povertà mondiale. Anche l’aspettativa di vita media della popolazione cinese si è innalzata da 66 a 76 anni. Nel 2012, il sistema di previdenza sociale e di senior care ha raggiunto una copertura totale, migliorando il welfare dei cittadini e promuovendo l’uguaglianza sociale. Nel 2016, la Cina ha avviato il processo di unificazione della copertura di assicurazione sanitaria per la popolazione urbana e quella rurale, facendo sì che le assicurazioni sanitarie rappresentino la maggior parte delle spese mediche. Negli ultimi 40 anni, siamo passati da una condizione in cui le persone avevano a stento il cibo per sopravvivere o gli abiti di base, in cui non potevano permettersi nemmeno una bicicletta e le malattie potevano essere mortali a un’epoca in cui la popolazione è abituata al cibo consegnato a domicilio, allo shopping online da casa e a mezzi di trasporto di ogni genere.

La Cina non sarà pretenziosa, non si fermerà sulla via del progresso, perché per affrontare tempi nuovi e nuove sfide c’è ancora molto da fare.

Prima di tutto, dobbiamo proseguire e approfondire le riforme a tutto campo. L’economia cinese ha già creato la sua massa, ma nel farlo ha visto nascere un contrasto tra domanda e offerta. Per questo, dal 2016, il Paese ha avviato una riforma strutturale dell’offerta e ha utilizzato diversi strumenti come la riduzione della sovrapproduzione e dei costi, i tagli alle scorte e al leverage, la compensazione delle carenze al fine di creare un riassetto economico strutturale. Nel 2017, le riforme hanno ottenuto dei risultati importanti: La capacità di utilizzo delle industrie cinesi è aumentata del 3,7%, raggiungendo il 77%, Segnando il record degli ultimi 5 anni. Le imprese industriali di riferimento hanno registrato un incremento dei profitti del 21%. Le aziende del terziario hanno avuto una crescita dei profitti pari al 24,5%, aumentando la redditività. Gli investimenti nei settori high-tech sono cresciuti del 15,9%, mentre il valore aggiunto della manifattura ad alta tecnologia ha registrato un sostenuto incremento del 13,4%. Il valore aggiunto del settore dei servizi è cresciuto del 8%, rappresentando il 51,6% del PIL. Il tasso di contribuzione della spesa dei consumatori finali alla crescita economica è stato del 58,8% e la corrispondenza tra la domanda strutturata e l’offerta sul mercato è migliorata.

In secondo luogo, vogliamo continuare ad ampliare l’apertura. Guardando ai trend di sviluppo mondiale, la globalizzazione economica è una tendenza dei nostri tempi ormai inevitabile. Lo sviluppo della Cina negli ultimi 40 anni dimostra chiaramente che la conditio sine qua non per il futuro dello sviluppo economico orientato all’alta qualità della Cina è l’ampliamento della sua apertura. Nel 2017, il commercio internazionale cinese ha continuato a crescere e l’import-export ha raggiunto i 4100 miliardi di dollari, con un incremento del 14,2%. La crescita dell’import-export sta portando la Cina sempre più vicina al primo posto a livello mondiale. L’import è cresciuto del 18,7% e l’export del 10,7%, incrementi superiori ai precedenti. La quantità di investimenti esteri attratti ha registrato una crescita importante e il totale degli investimenti esteri reali ha visto un incremento del 7,0%, +3,8% rispetto all’anno precedente. Il presidente Xi Jinping ha ribadito che i cancelli dell’apertura cinese si apriranno sempre di più. Nella prossima fase, verranno allentate le misure di accesso al mercato per creare un ambiente per gli investimenti con maggiore attrattività; verrà rafforzata la tutela della proprietà intellettuale e verranno intraprese altre misure simili per ampliare l’apertura.

In terzo luogo, Promuovere totalmente la diplomazia con caratteristiche cinesi, contribuendo alla creazione di un nuovo modello di rapporti internazionali e la creazione di un destino comune per l’umanità intera. Negli ultimi cinque anni, la diplomazia della Cina ha portato all’organizzazione, con successo, di numerosi eventi diplomatici come il “Belt and Road” Forum per la Cooperazione Internazionale, il Vertice non ufficiale dei Leader dell’Apec, il vertice del G20 di Hangzhou e quello dei leader dei Paesi BRIC a Xiamen. Il presidente Xi Jinping e gli altri Vertici cinesi hanno effettuato molteplici visite all’estero, partecipato ai vertici Onu, alle Conferenze sul Clima, al World Economic Forum, agli incontri dell’ASEAN ed altre attività di respiro internazionale con l’intento di costruire il “destino comune per l’intera umanità” e di contribuire con la “sapienza cinese” alla riforma del sistema di governance globale. La Cina si impegnerà per il suo sviluppo interno e per creare un ambiente internazionale migliore e al contempo terrà lo sguardo puntato sul mondo intero, penserà al mondo intero e sarà pronta a unire le forze con gli altri paesi per costruire un destino comune per l’intera umanità. Inoltre, la costruzione di un nuovo sistema di relazioni internazionali basato su “rispetto reciproco, equità, giustizia e cooperazione di mutuo vantaggio” e la creazione di un mondo più bello, più pulito, caratterizzato da pace duratura, sicurezza diffusa, prosperità condivisa, apertura e inclusione rappresentano la direzione generale e gli obiettivi della diplomazia cinese. A prescindere dal grado di sviluppo che la Cina potrà raggiungere, crederà sempre nell’uguaglianza tra Paesi grandi e piccoli, continuerà a rispettare con convinzione i diversi sistemi culturali, a guardare obiettivamente a diritti e doveri, ad opporsi alle angherie dei grandi sui piccoli, dei forti sui deboli. La Cina sarà all’altezza delle sempre più alte aspettative della comunità internazionale e, portando avanti la visione di una governance mondiale basata su “consultazioni, costruzione congiunta e condivisione”, parteciperà più attivamente alla riforma del sistema di governance globale e prenderà parte in modo più costruttivo alla ricerca di soluzioni politiche alle principali questioni di respiro regionale e internazionale. La Cina, da ultimo, si impegnerà in modo più efficace con gli altri Paesi per affrontare le principali sfide globali. La Cina tutelerà fermamente la sua sovranità nazionale e il rispetto per il suo popolo, si porrà inoltre irremovibilmente dalla parte della giustizia internazionale e del progresso dell’umanità; nonché diverrà costruttrice della pace mondiale, contributore dello sviluppo globale e protettrice dell’ordine internazionale.

Infine, dovremo continuare a sviluppare gli interessi comuni. La Cina, sulla base del principio “negoziati congiunti, costruzione congiunta e condivisione”, ha avviato l’iniziativa Belt and Road. Più di 100 nazioni e organizzazioni internazionali hanno aderito all’iniziativa, e più di 40 hanno siglato accordi di cooperazione con la Cina, dando vita a un ampio consenso sulla cooperazione internazionale. Nel mese di maggio 2017, la Cina ha organizzato a Pechino il “Belt and Road” Forum per la Cooperazione Internazionale che ha condotto all’approvazione di 270 risultati concreti, 76 grandi progetti in 5 categorie. Posso dire che l’iniziativa “Belt and Road” è partita dalla Cina e produce benefici per il mondo intero, divenendo rapidamente un importante mezzo per il rafforzamento della cooperazione internazionale e fornendo nuove opportunità per il miglioramento del benessere di tutti i paesi La Cina e l’Europa otterranno dunque mutui benefici economici nell’ambito dell’iniziativa “Belt and Road”. Tanto la creazione di imponenti infrastrutture quanto i vivaci scambi commerciali che ne deriveranno daranno un forte impulso allo sviluppo economico dei paesi europei e del mondo. Attraverso l’iniziativa Belt and Road, l’interconnessione strutturale tra la Cina e gli altri Paesi coinvolti si sta rafforzando sempre di più, gli scambi commerciali stanno aumentando così come la mobilità dei flussi di capitali. Al contempo, i rapporti tra popoli diversi vengono promossi sempre di più.

* Intervento presentato all’iniziativa del Partito Comunista Italiano tenutasi a Pesaro (19 maggio 2018)