I nazisti al potere in Ucraina si preparano a dichiarare guerra alla Russia?

Simonenko RNLDichiarazione di Petro Simonenko, leader del Partito Comunista di Ucraina | da kpu.ua

Traduzione dal russo di Mauro Gemma

La dichiarazione di Turchinov (tra i promotori del colpo di Stato del 2014, ha ricoperto la carica ad interim di Presidente dell’Ucraina a seguito della destituzione di Viktor Janukovyč, NdT) sulla necessità di “completare l’ATO” (la cosiddetta operazione anti-terrorismo che serve come mascheratura della guerra genocida scatenata dall’Ucraina nel Donbass, NdT) e del passaggio a nuove forme di difesa nella cosiddetta “guerra ibrida” è un appello diretto alla proclamazione da parte del Presidente dello stato di guerra nel paese, ma anche alla dichiarazione di guerra alla Russia. Lo ha dichiarato il leader dei comunisti Ucraini Petro Simonenko.

Così – ha sottolineato il leader del PCU – il “pastore sanguinario” Turchinov che, stando alle sue stesse parole, è orgoglioso di questo soprannome, afferma esplicitamente che le operazioni militari nell’Est dell’Ucraina che si protraggono da tre anni, per la loro durata e dimensioni hanno assunto le caratteristiche dell’operazione antiterroristica e che, di conseguenza, va attribuito al Presidente il diritto di utilizzare automaticamente le Forze Armate (VSU) nella cosiddetta “guerra ibrida” con la Russia. E dal momento che la legislazione dell’Ucraina, persino in caso di legge marziale, non concede al Presidente tale diritto, l’unica opzione possibile rimane la dichiarazione di guerra alla Russia.

“In realtà, con questa dichiarazione Turchinov invita a dichiarare guerra alla Russia, rimuovendo le proprie responsabilità per la guerra civile nel Donbass, che proprio costui aveva scatenato quando esercitava i poteri di Presidente dell’Ucraina, obbedendo agli ordini degli Stati Uniti e dei loro satelliti per la trasformazione del nostro paese nella testa di ponte di fuoco contro la Federazione Russa. Cerca di auto-assolversi dalle proprie responsabilità per la morte di tremila civili, per la distruzione dell’infrastruttura economica e sociale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, sostiene Petro Simonenko.

Tale politica – ne è convinto il leader dei comunisti – conduce all’ulteriore scalata della tensione non solo in Ucraina, ma anche in Europa, e minaccia una nuova guerra mondiale.

“E’ il risultato del fatto che in Ucraina comanda una cricca che mette insieme oligarchi e neonazisti, sodali del “pastore sanguinario”, mentre l’oscurantismo viene elevato al rango di patriottismo” – ha detto il leader del PCU.

Il Partito Comunista – ha sostenuto Petro Simonenko – fin dall’inizio si è opposto con la massima fermezza all’operazione punitiva sotto copertura ATO, che è stata indirizzata all’annientamento dei cittadini dell’Ucraina “non allineati” che vivono nel Donbass. Il Partito Comunista si è sempre pronunciato contro la violenza e il genocidio.

“Noi siamo per la pace, per il dialogo nazionale e un reale decentramento del potere, contro la guerra e il dilagare della criminalità e del banditismo del regime dominante” -, ha concluso Simonenko.

Servizio stampa del Partito Comunista di Ucraina (PCU)