Dove sta andando la Francia?

francia gallo simbolodi Albano Nunes

“Avante!”, Settimanale del Partito Comunista Portoghese

da https://avante.pt

Traduzione di Mauro Gemma per 
Marx21.it

Di fronte alla violenta repressione con cui il governo francese ha risposto alle frequenti manifestazioni popolari, che hanno chiesto nei giorni scorsi l’abrogazione di una legge che mira proprio a nascondere la violenza della polizia vietando di riprendere immagini dell’azione delle forze repressive, la domanda è inevitabile.


Stiamo parlando di una potenza capitalista, che condivide con la Germania il comando del grande blocco imperialista che è l’Unione Europea, avendo potenti Forze Armate equipaggiate con l’arma nucleare, lanciate in una vasta offensiva che, precisamente in Africa e in Medio Oriente, cerca di recuperare l’influenza perduta con il crollo del suo impero coloniale.

E questo in un quadro internazionale che, nell’analisi del XXI Congresso del PCP, è fondamentalmente segnato dall’approfondirsi della crisi strutturale del capitalismo e dall’intensificarsi delle sue insaziabili contraddizioni e in cui i settori più reazionari e aggressivi giocano sempre di più al fascismo e alla guerra per reprimere la resistenza e la lotta dei lavoratori e dei popoli e arrestare il declino delle grandi potenze capitaliste sulla scena mondiale.

I pericoli rappresentati dalla deriva antidemocratica del governo Macron non devono essere sottovalutati. Non si possono perdere di vista la traiettoria politica di Macron al servizio del grande capitale e, in particolare, il suo ruolo di ostile ai sindacati come ministro del precedente governo “socialista” e le potenti lotte del suo allora gravissimo “Diritto del lavoro”; la violenta repressione dei Gilet Gialli e il mancato rispetto delle demagogiche promesse di dialogo; il successivo rinnovo dello stato di emergenza emanato nel 2015 con le corrispondenti limitazioni alle libertà fondamentali, con il pretesto della minaccia terroristica.

Né bisogna dimenticare la campagna di dimensione internazionale che ha lanciato Macron che ha abbellito la sua politica reazionaria presentata come un’alternativa democratica addirittura da sinistra all’estrema destra guidata da Le Pen, avanzando così abilmente sulla strada della normalizzazione di politiche sempre più apparentemente contrarie alle libertà. e ai diritti fondamentali.

Questo è il pericolo che incombe sul mondo: l’avanzata graduale del fascismo sotto le spoglie di alternative al fascismo stesso. Un pericolo che ha radici storiche sorprendenti nel caso della Francia dove lotte eroiche popolari e rivoluzionarie – come nella Comune di Parigi o nella Resistenza agli occupanti nazisti – affrontarono una borghesia profondamente reazionaria capace di atti crudeli come la sanguinosa vendetta nei confronti della Comune, la OAS terrorismo fascista nella guerra algerina o quando si preferì mettere fuori legge il Partito Comunista Francese e stabilire il regime collaborazionista di Vichy piuttosto che resistere all’invasione e all’occupazione nazista.

Confidiamo che i lavoratori e il popolo francesi, con la loro lotta coraggiosa, vanificheranno i progetti più pericolosi di sfruttamento e oppressione del grande capitale. Ma il pericolo fascista c’è. Le forze fasciste si stanno già manifestando alla luce del giorno, come negli Stati Uniti, e l’ideologia dominante promuove sistematicamente, anche in Portogallo, lo sdoganamento del fascismo e la banalizzazione delle forze fasciste. Dobbiamo condurre una ferma battaglia.