Dichiarazione del Partito Comunista della Federazione Russa sulle ultime elezioni regionali e municipali

pcfr meetingda kprf.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Il 14 settembre 2014 si sono svolte le elezioni di trenta capi delle regioni e dei deputati di quattordici parlamenti regionali. Contemporaneamente in quasi tutte le regioni della Russia si sono svolte le elezioni municipali.

L’ultima campagna elettorale si è svolta in un momento molto complesso. Nel paese e nel mondo infuria la crisi economica. Alla Russia vengono imposte sempre più sanzioni. Continua la guerra civile in Ucraina. Abbiamo più volte proposto di spostare la data delle elezioni a metà ottobre oppure a marzo, ma, purtroppo, il partito di governo ha insistito. Per questa ragione il periodo per la propaganda elettorale è stato quello dell’estate, quando l’attività politica di solito diminuisce.

Tuttavia il nostro partito responsabilmente ha affrontato queste elezioni di carattere nazionale. E con soddisfazione rileviamo che solo alle elezioni regionali quasi due milioni e mezzo di cittadini hanno sostenuto i candidati del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR).

Alla vigilia delle elezioni il PCFR ha presentato una serie di importanti iniziative legislative. Tra queste, il progetto di legge sulla politica industriale, sulla regolamentazione del commercio, sulla limitazione dei prezzi, sul sostegno alle piccole e medie imprese. Abbiamo preparato proposte riguardanti il sostegno ai cittadini delle categorie più vulnerabili: i poveri, le donne, gli anziani i “figli della guerra”. Speravamo che nel corso della campagna elettorale si potesse tenere una discussione approfondita. Purtroppo, questo non è accaduto.

Pensavamo che le elezioni avrebbero rappresentato un catalizzatore per soluzioni forti e intelligenti. Non è accaduto. Volevamo elezioni pulite e giuste, ma siamo solo riusciti a ridurre il numero delle violazioni nel giorno delle elezioni, mentre tutte le principali macchinazioni del partito di governo, le principali frodi e gli abusi nell’utilizzo delle risorse amministrative si sono verificati durante la campagna elettorale.

Tuttavia, persino in queste condizioni, con gli elettori non sufficientemente coinvolti nel confronto e con il governo che utilizzava nuove tecnologie manipolatorie, abbiamo dimostrato di essere capaci a resistere anche nelle situazioni più difficili. Il PCFR ha ribadito la sua posizione di principio di alternativa di potere. Il programma del nostro partito e dei nostri candidati ha ricevuto un ampio sostegno da parte degli elettori.

Noi abbiamo preso parte a ventitré delle trenta campagne per l’elezione dei governatori. Il candidato comunista Vadim Potomskij, con un affluenza dei due terzi degli elettori, ha vinto onestamente con il risultato del 90 per cento nella regione di Oriol. Nelle altre elezioni per i governatori il PCFR ha ottenuto diciannove secondi piazzamenti e tre terzi posti. Abbiamo poi ottenuto undici secondi posti e tre terzi nelle quattordici elezioni dei deputati dei parlamenti regionali.

Nonostante l’operazione speciale del potere che si proponeva di rafforzare Zhirinovskij per indebolire il PCFR, abbiamo sostanzialmente mantenuto, e in alcuni luoghi considerevolmente rafforzato, la nostra posizione di principale forza politica di opposizione del paese.

Va rilevato in modo particolare il risultato a Mosca, dove le elezioni sono avvenute in collegi uninominali. I nostri candidati sono stati presentati come “lista Zyuganov” e sotto la bandiera del Fronte Patriottico PCFR-”Mosca Rossa”. Per la prima volta abbiamo vinto in cinque circoscrizioni. Il gruppo comunista nella Duma cittadina di Mosca è quasi raddoppiato, e il livello medio di sostegno nella capitale è stato del 20,24% contro il 13% delle precedenti elezioni. Il leader del gruppo Andrey Klyckov ha sconfitto in una feroce competizione politica il prefetto in carica di una circoscrizione.

I comunisti si sono comportati degnamente nel Circondario Autonomo dei Nenec. Quasi il 20% dei consensi, il rafforzamento della rappresentanza nel parlamento locale è il risultato decoroso del loro lavoro diligente e intenso.

C’è anche l’esempio, nella città di Kimry nella regione di Tver’, dell’operaio comunista Roman Andreyev. La lista del PCFR ha vinto con il sostegno del 36% degli elettori, e i nostri candidati hanno prevalso in un terzo dei collegi uninominali.

In generale, se si tiene conto della difficile situazione politica estera, che ha causato un’ondata emotiva di sostegno al potere, il PCFR ha ottenuto risultati più che dignitosi. Abbiamo mantenuto tutto il nostro peso politico, in presenza dei cedimenti del Partito liberaldemocratico (di Zhirinovskij, ndt) e del Partito “Russia Giusta” (centrosinistra, ndt) e del crollo dei movimenti di orientamento liberale, screditati per le loro posizioni anti-russe sull’Ucraina.

L’utilizzo da parte del potere di nuove tecnologie per ottenere i risultati ad esso necessari è stato causato dal crescente rifiuto da parte della società del partito di governo. In primo luogo, è stato evidente il tentativo di trasformare le elezioni in un referendum per il sostegno al Presidente della Federazione Russa e ai suoi governatori. In tali condizioni, con la completa monopolizzazione dell’etere e l’assenza di dibattiti sono stati praticamente impossibili una discussione di merito ed un confronto sui programmi. Il che significa che non è stata possibile una scelta pienamente consapevole da parte degli elettori.

In secondo luogo, la “la lotta per la pulizia” delle elezioni da parte del partito al governo ha fatto si che il massimo delle violazioni e il picco dell’utilizzo delle risorse amministrative non sia avvenuto nel giorno delle votazioni, dove tutto avviene abbastanza ordinatamente. La tecnologia amministrativa “nera” è stata utilizzata in precedenza, in particolare dove il voto è avvenuto anticipatamente. In alcuni luoghi tale tecnologia è stata decisiva ai fini del raggiungimento del risultato che conveniva al potere. Nel Tatarstan ha votato anticipatamente più del 12% del totale degli elettori, nell’Ossezia del Nord l’11%, nella regione di Samara e a Tuva circa l’8%, a San Pietroburgo quasi il 9%, nel circondario dei Komi più del 9%, nella regione di Bryansk circa l’8%, nel territorio del Primorski e nella regione di Nižnij Novgorod circa il 6%. In alcune regioni si sono registrate cifre non meno fantastiche con l’utilizzo del vecchio metodo del voto a casa. Con una bassa affluenza alle urne, con il “voto anticipato al partito al governo” e i “lavoratori a domicilio” si è provocata la distorsione del reale equilibrio delle forze politiche.

Appena uscito dalla Duma di Stato a guidare la regione di Bryansk è andato un uomo con il nome divino, l’esponente di Russia Unita A. Bogomaz (bog in russo significa dio, ndt). Ma agendo con opere empie: a Bryansk e nei dintorni un terzo (!) degli elettori ha votato a casa o in anticipo. A Samara il governatore N. Merkushkin ha trasferito le abitudini che aveva acquisito nella Mordovia con la sua macchina per procacciarsi i voti, e ha ricevuto il 91% dei suffragi. Si tratta di una vera e propria presa in giro degli elettori.

Nella Repubblica di Crimea e nella città di Sebastopoli per il PCFR ha votato il 42% nella Vecchia Crimea e il 22% a Dzhankoy, il 12-13% ad Alushta, Feodosia e Saki. Mentre la lista di partito repubblicana non ha superato la barriera del cinque per cento. E’ forse possibile senza manipolazioni?

Nelle elezioni per i governatori nelle regioni di Nižnij Novgorod e Lipetsk i rappresentanti del PCFR non sono stati autorizzati a partecipare alla campagna elettorale. Chiediamo l’abolizione del famigerato “filtro municipale”, che si è trasformato in uno strumento di eliminazione dei candidati non graditi al potere.

In terzo luogo, nell’arena politica è ricomparso un pugno di parassiti che ha cercato usurpare i simboli del PCFR. Tra questi anche i “Comunisti di Russia”, il cui nome e logo si confondono con quelli del PCFR, ma che sono privi di strutture e idee. E il progetto “PCUS”, una sigla gloriosa usurpata dal politico- artista Andrey Bogdanov, che ancora alcuni anni fa guidava il progetto liberale che aveva come slogan quello dell’ingresso della Russia nell’Unione Europea e nella NATO. Tuttavia, tutti questi pseudocomunisti, che hanno cercato di strumentalizzare l’autorità del PCFR, non sono riusciti ad affermarsi.

Quest’autunno alla Duma di Stato della Federazione Russa verrà discusso il prossimo bilancio triennale, che in presenza delle sanzioni, delle guerre, dei conflitti e delle minacce di aggressione alle nostre frontiere dovrà garantire la sicurezza del paese, la modernizzazione dell’apparato industriale, il ripristino della produzione agricola che è stata demolita. Nell’anno del 70° anniversario della Vittoria è necessario anche sostenere chi vi ha partecipato e i “figli della guerra”. Si prenda in considerazione la principale richiesta venuta dagli elettori, di assumere queste decisioni fondamentali!

Ringraziamo ancora i milioni di nostri elettori, che ci hanno sostenuto in queste elezioni ed esprimiamo la convinzione che i deputati del PCFR a ogni livello e capi delle amministrazioni, che hanno ricevuto la fiducia del popolo, faranno di tutto per esserne degni.

Il Presidium del Comitato Centrale del PCFR

Mosca, 22 settembre 2014