Un seminario internazionale inaugura il 13° Congresso del Partito Comunista del Brasile (PCdoB)

di José Reinaldo Carvalho, editor di Vermelho | da www.vermelho.org.br

PCdoB bandeira lindaTraduzione di Mauro Gemma

La prima iniziativa del 13° Congresso del PCdoB parla ad alta voce e con chiarezza di uno degli aspetti più rilevanti del carattere del Partito: l’internazionalismo proletario. E’ cominciato il 13 novembre il seminario “Tendenze della Situazione Internazionale”.

Oltre un centinaio di quadri e militanti del PCdoB di tutte le regioni del paese sono presenti, accompagnando le più di 50 delegazioni internazionaliste di Partiti Comunisti e organizzazioni rivoluzionarie e antimperialiste di tutti i continenti (per l’Italia è presente il PdCI, ndt).

Il seminario è un’opportunità unica per poter dibattere temi legati ai tratti essenziali della situazione internazionale.

Nelle tesi del 13° Congresso discusse nel corso di quattro mesi, i comunisti brasiliani hanno messo in rilievo in primo luogo la crisi generale, profonda, sistemica, strutturale e prolungata del capitalismo.


Non è una crisi solo economico-finanziaria, ma una crisi multidimensionale e globale, che investe anche i settori alimentare, energetico e ambientale.

L’analisi dei comunisti brasiliani, partendo da criteri marxisti-leninisti, sostiene che la crisi deriva dalle contraddizioni proprie del sistema capitalista.

La crisi conferma anche la teoria leninista sull’imperialismo, il capitale monopolista-finanziario, l’oligarchia finanziaria, lo sviluppo diseguale, la spoliazione da parte delle grandi potenze di popoli e nazioni, allo scopo di impadronirsi delle loro ricchezze e dominare mercati.

La crisi del capitalismo accelera tendenze della congiuntura internazionale, come la ricomposizione delle forze, i mutamenti nei rapporti di forza, il declino storico dell’imperialismo nordamericano, dell’imperialismo dell’Unione Europea e l’ascesa di nuove forze geopolitiche ed economiche, come la Cina e il Brics.

Nella situazione di crisi, diventa ancora più brutale l’offensiva della grande borghesia, attraverso i suoi governi, contro i lavoratori.

Il mondo sta vivendo una situazione di acute tensioni e minacce alla pace e alla sovranità dei popoli e delle nazioni.

Occorre mettere in evidenza come aspetto saliente della situazione l’aumento e l’intensificazione della resistenza e della lotta dei lavoratori e dei popoli, come pure il ruolo positivo che svolgono i paesi socialisti: Cuba, Cina, Vietnam, Corea Popolare e Laos.

Allo stesso modo, i comunisti valorizzano il ruolo dei paesi rivoluzionari e antimperialisti dell’America Latina, in particolare il Venezuela bolivariano.

E’ necessario dare rilievo alla lotta per la pace e al ruolo del Consiglio Mondiale della Pace e di Cebrapaz, il suo referente in Brasile.

Il ruolo di tali organizzazioni è ancora più rilevante quando si constata che l’imperialismo intensifica il militarismo e la politica di guerra e di violazione del diritto internazionale, come dimostrano la guerra contro la Libia, l’intervento in Siria, le minacce all’Iran e alla Corea Popolare, come pure la politica genocida del regime sionista contro l’eroico popolo palestinese.

Sul seminario internazionale:
http://www.vermelho.org.br/noticia.php?id_noticia=229260&id_secao=9