La lista Tsipras non si è costruita finora in modo democratico e inclusivo

procaccinidi Cesare Procaccini

Grave e inaccettabile è la discriminazione nei confronti dei comunisti italiani e della minoranza slovena

Le decisioni relative alla Lista Tsipras per le elezioni europee (nome, simbolo, programma, candidature) sono state prese fino ad ora in modo verticistico, non inclusivo e non democratico, nonostante le dichiarazioni di principio e gli impegni presi dal suo garante n.1 che dà il nome alla lista, Alexis Tsipras.

Grave e inaccettabile è la discriminazione nei confronti dei comunisti italiani e della minoranza slovena, che sono stati completamente esclusi dalle candidature. Su 73 candidature che compongono la lista, non vi è un solo membro del Partito dei comunisti italiani e della minoranza slovena, che pure hanno contribuito lealmente alla costruzione del processo unitario. Ed è la prima volta che ciò accade nella storia d’Italia in relazione alla presentazione di liste unitarie della sinistra in elezioni politiche di carattere nazionale od europeo.

Avvertiamo, non solo tra i nostri militanti, una diffusa e giustificata indignazione. A tutte le forze di sinistra che compongono la lista chiediamo solidarietà e assunzione di responsabilità contro questa intollerabile discriminazione. Non diamo nulla per scontato.

Se il gruppo ristretto che si è autonominato “promotore e garante” della lista Tsipras continuerà ad umiliare alcune delle componenti comuniste e di sinistra della lista (e tra queste la minoranza slovena) e le migliaia di militanti che esse rappresentano, e non si assumeranno rapporti inclusivi con tutte le componenti disposte a lavorare per un progetto unitario, e un rapporto partecipato a livello popolare, ben pochi raccoglieranno le firme e produrranno impegno attorno ad una operazione politica che li esclude o pretende di umiliarli e ridurli allo stato di portatori d’acqua.

Il rischio è quello di un tragico fallimento, le cui responsabilità ricadono unicamente su chi ha prodotto una gestione non democratica della costruzione della lista, e su chi non ha fatto nulla per impedirle. Chiediamo a tutti solidarietà e un coerente impegno correttivo.

Ci rivolgiamo anche ad Alexis Tsipras, promotore e garante n. 1 di questa lista, che ha dichiarato fino ad ora di condividere pienamente questo approccio inclusivo, come lui stesso ci ha detto esplicitamente nell’incontro che la delegazione del PdCI ha avuto con lui ai primi di febbraio a Roma. 

Chiediamo coerenza tra parole fatti e segni concreti e immediati in questo senso. 

I comunisti italiani che, alla luce della gravissima discriminazione di cui sono stati fatti oggetto e della situazione nuova che si è creata, riuniranno i loro organismi dirigenti, si riservano di assumere le decisioni conseguenti, nessuna esclusa.

Cesare Procaccini, segretario nazionale del Partito dei Comunisti Italiani