Ricordo di Luciano Gruppi

di Simone Grecu

Luciano-Gruppi-2“C’è in molti giovani comunisti uno stile di serietà riflessiva, di maturità e di chiarezza responsabile, che stupisce, se confrontato al tono un pò vacuo, avventato o ciondolone, che è tradizionale di molta gioventù italiana. Sono giovani che, usciti dalla dura scuola che i tempi impartiscono – sia pur con diverso profitto – a ciascuno, son passati alla scuola del Partito, e diventano in breve dirigenti : acquistano quel piglio, quel polso, quella quadratura, quasi non avessero fatto altro da molti anni, o come se tutto in loro da tempo tendesse a farne dei quadri comunisti, o non altro. Un giovane dirigente di questo tipo è Luciano Gruppi, segretario della Federazione di Torino. E’ laureato in filosofia, e questa è una delle chiavi della sua personalità, ma proprio in un senso che smentisce nel modo più assoluto il concetto che dei filosofi s’ha volgarmente. Tutto in Gruppi è esattezza logica, ragionamento filato, rigore razionale: un matematico, potrebbe anche essere, se i numeri non fossero entità troppo astratte per il suo bisogno di concretezza.”


Così Italo Calvino, dalle pagine de l’Unità piemontese, descriveva Luciano Gruppi.

Il 19 agosto sono trascorsi dieci anni dalla morte, e mi sembrava giusto rendere onore ad un grande compagno, anche se non ho avuto la fortuna di conoscere se non attraverso i suoi scritti.

Luciano Gruppi è stato per lungo tempo il responsabile della Sezione culturale del PCI e successivamente direttore dell’Istituto di studi comunisti “Palmiro Togliatti”, la famosa scuola di Frattocchie. Ha pubblicato numerosissimi articoli su Rinascita, su l’Unità, su Critica marxista (di cui è stato vicedirettore), assieme ad altre pubblicazioni.

Il suo lavoro, nel Partito ed all’Istituto, è stato fondamentale nel costruire quadri e militanti e nello sviluppare quella teoria rivoluzionaria che a noi, comunisti del XXI secolo, così manca.

Una testimonianza diretta da mio padre Marco: 

“Conobbi Luciano Gruppi alla scuola di Partito di Frattocchie, intorno alla metà degli anni 80. In quel periodo il partito si era impegnato molto nella formazione dei gruppi dirigenti. Io insieme ad altri giovani compagni della gloriosa Federbraccianti delle varie regioni d’Italia , fra i venti e i trent’anni avevamo partecipato, orgogliosamente, a quella settimana di studi e approfondimenti sulla questione agraria e economica del Mezzogiorno.

Ci colpi’ molto la preparazione e la competenza di Gruppi, ma soprattutto il suo linguaggio e la sua dialettica, coerentemente alineata a sani principi etico-morali.

Era uno che volava alto, ogni tanto si lasciava andare in ragionamenti filosofici che a noi, ancora politicamente acerbi, sembravano un pò difficili. Una settimana intensa e ricca che ci forni strumenti di analisi, di critica e di proposta.”

Qualche cenno biografico per i compagni che non lo conoscono, dal sito biografico gestito dalla moglie Tilde Bonavoglia e da suo nipote Andrea Bonavoglia http://digilander.libero.it/lucianogruppi/ :

Nato a Torino nel 1920.

Laureato in filosofia nel giugno 1943.

Iscritto al Partito comunista italiano nel novembre ’43.

Ha partecipato alla Resistenza. Dopo la Liberazione è membro della Segreteria e responsabile della Commissione giovanile della Federazione di Torino sino al dicembre ’45.

Dal gennaio ’46 all’agosto del ’48 è responsabile della Commissione giovanile, poi della Sezione di stampa e propaganda, membro della Segreteria della Federazione di Milano.

Dall’agosto del ’48 al settembre ’49 responsabile della Sezione d’organizzazione e vicesegretario della Federazione di Torino. Dal settembre del ’49 all’aprile del ’52 segretario della Federazione di Torino. Nel ’52 – ’53 ha fatto parte della Segreteria regionale del Piemonte. Nel 1954 è membro della segreteria del Consiglio mondiale del Movimento dei partigiani della pace a Praga e a Vienna.

Nel 1955 e parte del ’56 è vice responsabile della Sezione di stampa e propaganda del Comitato centrale del PCI. Nel ’56-’57 fa parte della segreteria della Federazione di Torino ed è capogruppo consiliare al Comune di Torino.

Dal ’58 al ’61 è rappresentante del PCI nel Comitato di redazione della rivista internazionale Problemi della pace e del socialismo, a Praga.

Dal ’62 al ’64 è vice responsabile della Sezione culturale del Comitato centrale del PCI.

Dal ’64 al ’66 responsabile della Sezione per le scuole di partito.

Dal ’66 al ’73 vice responsabile della Sezione culturale del Comitato centrale del PCI.

Dal ’73 al ’76 vicedirettore della rivista Critica marxista.

Dal ’76 all’83 direttore dell’Istituto di studi comunisti Palmiro Togliatti (Frattocchie).

Dall’83 all’88 presidente dello stesso istituto.

Membro del Comitato centrale, 1951-1962 e 1969-1983;

Membro della Commissione centrale di controllo, 1962-1969 e 1983-1989;

Al XVIII congresso (1989) ha chiesto, per ragioni di età, di non essere riproposto per organismi dirigenti del PCI;

Nell’ottobre 1999 ha restituito la tessera dei Democratici di Sinistra;

Nel 2001 si è iscritto al Partito della Rifondazione Comunista;

Muore ad Albano Laziale nel 2003.

Nello stesso sito è possibile trovare l’importantissimo “La concezione marxista dello Stato”, che riunisce le lezioni tenute presso Frattocchie nel 1978 : http://digilander.libero.it/lucianogruppi/concezionedellostato/la_concezione_dello_stato.html

Per finire, la commemorazione per la morte, dieci anni fa, su “L’Ernesto” https://www.marx21.it/rivista/5142-marx-dalla-democrazia-radicale-al-comunismo-rivoluzionario.html

Un breve estratto da quest’ultimo articolo, ancora oggi attualissimo, di Bianca Bracci Torsi e Fosco Giannini, che mi sento di condividere in pieno :

“Due propensioni, quella dello studio teorico e della formazione, quanto mai necessarie ed attuali oggi, in questa fase caratterizzata sia dalla povertà teorica che segna di sé una parte significativa del movimento comunista che dalla grave sottovalutazione del valore della formazione politico-teorica ( la “scuola quadri”) che si manifesta anche in Rifondazione comunista.

Luciano Gruppi, dunque, non solo nel ricordo: ma per il lavoro futuro, come è destino dei grandi. “