Il governo svizzero abbandona la neutralità e finanzia la guerra civile in Siria!

Partito Comunista del Canton Ticino | 20 settembre 2012

siria ribelli armatiIl Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha stanziato 50’000 euro (circa 60’000 franchi) per le spese logistiche delle riunioni a Berlino destinate a preparare l’opposizione siriana a un’eventuale partenza del presidente della Repubblica Araba di Siria Bashar al-Assad. In pratica Berna sta aiutando esplicitamente dei gruppi integralisti islamici a prendere il potere per via armata in un paese che non ha fatto niente di male al popolo svizzero.

Si tratta, da parte del governo svizzero, di una vergognosa ingerenza negli affari di un paese sovrano, che sta vivendo una guerra civile in gran parte organizzata dagli Stati Uniti e da alcuni paesi dell’Unione Europea (la Francia in primis) per imporre ai siriani un governo più ligio agli interessi economici delle multinazionali occidentali. Ricordiamo che l’opposizione siriana (il cosiddetto CNT) ha promesso al governo francese l’usufrutto del 35% delle risorse petrolifere siriane, qualora l’Eliseo decidesse di invadere militarmente il paese.

La Svizzera ha così un’altra volta abbandonato la sua sedicente “neutralità” per schierarsi al fianco delle potenze neo-colonialiste che stanno preparandosi a una nuova guerra di saccheggio come è stato il caso in Irak e in Libia, che non sola getta il Medio Oriente nel caos, ma che sfida in maniera irresponsabile la Cina e la Russia, mettendo in grave pericolo la pace mondiale. Esprimendo solidarietà al popolo siriano, ai partiti comunisti e ai sindacati siriani impegnati a preservare l’indipendenza del paese, la laicità e i diritti sociali, come anti-imperialisti ribadiamo che la Svizzera, in quanto paese neutrale, debba solo agire per favorire il dialogo fra le parti in scontro, non certo per aiutarne una soltanto, tanto più che l’opposizione siriano è tutt’altro che democratica.

Partito Comunista del Canton Ticino
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