Interpellanza dell’On. Alberto Burgio sulla Bembergcell S.p.A.

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere – premesso che:

la Bembergcell S.p.A. è una società costituita nel 1952, con sede legale a Milano, e tre stabilimenti industriali, uno a Magenta con 300 dipendenti, uno a Rieti, con 180 dipendenti, e uno a Gozzano, con 750 dipendenti;

i soci della Bembergcell S.p.A. sono, attualmente, la S.A.F.F.I. S.p.A. e la Avarel S.p.A;

nello stabilimento di Magenta (ex Snia, poi Novaceta) si produce filato di acetato;

nel 2003 lo stabilimento di Magenta è entrato a far parte di un progetto industriale finalizzato alla costituzione di un Polo cellulosico, per la produzione in un’unica realtà industriale delle tre fibre base del prodotto tessile: viscosa, acetato e cupro;

il progetto non è mai stato realizzato compiutamente e la crisi generalizzata del settore ha causato difficoltà che si sono cronicizzate, determinando perdite rilevanti che non consentono, al momento, di proseguire la normale attività;

a quanto risulta all’interpellante, nel 2006, invece di rilanciare il progetto, i soci hanno deciso di non finanziare un piano di ristrutturazione validato da una società di consulenza che doveva essere presentato al Ministero dello sviluppo economico nella riunione del 6 ottobre 2006;

nel corso di quella riunione è stata presentata, da parte della società, la decisione di entrare in liquidazione;

tale decisione è stata assunta definitivamente dall’assemblea straordinaria dei soci il 25 ottobre 2006;

a ciò ha fatto seguito la nomina del liquidatore, dottor Maurizio Dorigo, il quale il 30 ottobre 2006 ha presentato al Tribunale di Milano il ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo;

il piano di liquidazione prevede la chiusura e la cessione dello stabilimento di Rieti, con conseguente cessazione della produzione e cassa integrazione per i lavoratori, e la continuità produttiva dello stabilimento di Magenta, con un possibile affitto di ramo d’azienda, al fine di garantire con la probabile vendita il reperimento delle risorse necessarie a soddisfare le esigenze dei creditori nella misura del 20-25 per cento;

nello stabilimento di Magenta lavorano 300 lavoratori – con una presenza consistente di manodopera femminile – con anzianità ed elevata professionalità;

questi lavoratori rischiano, nonostante ciò, di non trovare una nuova occupazione nel territorio magentino-abbiatense, dove da tempo si assiste alla continua chiusura di aziende importanti nel settore tessile;

se peggiorasse, la gravità della situazione occupazionale causerebbe conseguenze particolarmente negative per l’intero tessuto sociale del territorio;

nel mese di ottobre 2006 i lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio e tutte le loro spettanze arretrate sono state inserite nel passivo, creando pesanti difficoltà alle famiglie;

a quanto risulta all’interpellante, è forte, tra i lavoratori e nella comunità locale, la preoccupazione che le difficoltà finanziarie dell’azienda siano legate da un rapporto di causalità con presunti interessi speculativi delle società associate nella proprietà;

lo stesso Consiglio comunale di Magenta ha approvato, il 24 ottobre 2004, un ordine del giorno che proponeva di vincolare ad uso industriale le aree di pertinenza dell’azienda, considerato il fatto che lo stabilimento di Magenta, così come quelli di Rieti e di Gozzano, è disposto su superfici potenzialmente residenziali;

a quanto risulta all’interpellante, nello stesso periodo la Bembergcell S.p.A. ha avviato rapporti di collaborazione con le Università di Torino e Milano al fine presumibile di ottenere fondi per la ricerca;

nel 2005 il Governo ha stanziato una quota pari a circa 12 milioni di euro per lo sviluppo di programmi di ricerca localizzati nel sito industriale di Gozzano, rimasti inutilizzati a causa della intercorsa chiusura del sito medesimo;

lo stabilimento di Magenta, nonostante le innegabili difficoltà, è una azienda altamente competitiva in un settore, qual è il tessile, strategico per la comunità locale;

in seguito alla decisione della società americana Celenice di sospendere la produzione di acetato ed alla decisione della società spagnola Inacsa di ridurre la produzione, si rileva nel mercato una maggiore richiesta del prodotto che potrebbe garantire concrete possibilità di sviluppo e di investimenti -:

quali iniziative urgenti il Ministro interpellato intenda adottare al fine di evitare, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni locali e della proprietà, la chiusura degli stabilimenti di Magenta e di Rieti e di garantire la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali ed il rilancio industriale del sito produttivo;

quali interventi finalizzati alla salvaguardia della produzione negli stabilimenti citati il Ministro interpellato ritenga opportuno attivare e se non ritenga opportuno adottare iniziative normative volte ad evitare rischi di interferenze speculative messi in rilievo.