[Quello che segue è il capitolo 15.3 di A. Pascale, Il totalitarismo liberale. Le tecniche imperialiste per l'egemonia culturale, La Città del Sole, Napoli 2018, pp. 434-438]
Nel 2013 l'economista francese Thomas Piketty ha pubblicato Il Capitale nel XXI secolo [1], giudicato dal New York Times «il libro più importante dell'anno, e forse del decennio. Un'opera superba, che cambierà il modo in cui pensiamo la società».
Non sembra per ora che ciò sia avvenuto, per il semplice fatto che i libri da soli non cambiano le cose, se non accompagnati da un adeguato livello di organizzazione politica.
L'evoluzione storica delle disuguaglianze (contro Piketty)
La Peggio Gioventù
Un'interessante commento di Thomas Fazi
Le sardine, oggi, rappresentano la parte più reazionaria del paese.
Quella che ha completamente introiettato il neoliberismo nella sua variante più estrema, ovverosia quella europea: da qui il sostegno acritico (anzi entusiastico) all’“Europa” nonostante le drammatiche ricadute economiche, sociali, politiche e democratiche che abbia comportato l’integrazione economica europea, e la palese incompatibilità dell’assetto europeo con i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione; l’accettazione della necessità di spoliticizzare la politica economica, di cui si devono occupare i “tecnici” e i “competenti” (vedasi le dichiarazioni del fondatore sul MES);
Il movimento conservatore (e trasformista) di massa
di Norberto Natali
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Già due settimane fa mi ero rivolto alle tante amiche ed amici che ho su fb -con il massimo e meritato rispetto per loro personalmente e gli ideali che coltivano- avvertendoli che questa nuova invenzione dell’apparato politico borghese, fintamente spontanea, presto o tardi avrebbe finito per deluderli, per tradire le premesse e le finalità con cui loro pensano di aderirvi e con le quali sono pienamente solidale.
Già qualcuno (molto pochi, per ora) mi ha fatto sapere che forse avevo ragione.
Intervista a Francesco Galofaro
Edizioni MarxVentuno ha appena pubblicato la traduzione italiana del libro Socialismo con caratteristiche cinesi: perché funziona, a cura del professor Zhang Boying, vice presidente della Tianjin Society Scientific Community Federation. In questa occasione, abbiamo intervistato Francesco Galofaro, Ph.D., ricercatore in Semiotica all'Università di Torino.
Dottor Galofaro, qual è la Sua reazione alla pubblicazione del libro di Zhang Boying?
È un libro insolito nel panorama editoriale italiano. La ricerca teorica marxista non è pubblicata in Italia, con poche eccezioni. E’ più facile trovare in libreria i classici e qualche introduzione di carattere storico. Per quanto riguarda gli studiosi cinesi, sono generalmente non tradotti, ad eccezione di Xi Jinping.
Vertice NATO: rivalità e concertazione
di Pedro Guerreiro, Segreteria del Partito Comunista Portoghese
da avante.pt
Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it
Annunciato come una "celebrazione", il vertice della NATO, conclusosi il 4 dicembre, è stato caratterizzato da beffe, messaggi, dichiarazioni di intenti e decisioni serie da non trascurare.
Gli episodi più significativi che caratterizzano questo vertice sono stati quelli che si sono verificati attorno alle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che in precedenza aveva "diagnosticato" che la NATO si trova in uno stato di "morte cerebrale".
Intervista al professore e giornalista Carlo Formenti
Carlo Formenti, intervistato dal Bollettino Culturale
da revolucionvoxpopuli.wordpress.com
29 novembre 2019
Carlo Formenti, sociologo, giornalista e militante della sinistra radicale nasce a Zurigo il 25 settembre del 1947. Si laurea in Scienze Politiche a Padova. Negli anni ’70 milita nel Gruppo Gramsci sorto durante la disgregazione del Partito Comunista d’Italia mentre lavora, tra il 1970 e il 1974, come operatore sindacale della Federazione dei Lavoratori Metalmeccaniciin cui ricopre il ruolo di responsabile per gli impiegati e i tecnici.
L’economia di mercato deve funzionare per la Cina
Tratto da "Il socialismo con caratteristiche cinesi"
di Zhang Boying
Gli inconvenienti dell’economia pianificata vengono alla luce
I dieci anni della Rivoluzione culturale portarono l’economia cinese vicino al collasso e, in quel momento critico, il partito scelse Deng Xiaoping e il processo di riforma e apertura. Dopo 40 anni di duri sforzi da parte dei cittadini, la Cina ha intrapreso la strada del benessere e della prosperità. Nel 2010, la produzione economica totale della Cina ha superato il Giappone, diventando la seconda economia più grande del mondo. Nel 2013, invece, le esportazioni cinesi sono salite al primo posto.
Guardando indietro al processo di sviluppo economico ottenuto in 40 anni di riforma e apertura, si può dire che sono state percorse molte strade sconnesse e ci si è imbattuti in molte difficoltà, ma i risultati ottenuti hanno fatto inorgoglire il popolo intero.
La Nato nello spazio. Costi alle stelle
di Manlio Dinucci
il manifesto 3 dicembre 2019
Si svolge a Londra, il 4 dicembre, il Consiglio Nord Atlantico dei capi di stato e di governo che celebra il 70° anniversario della Nato, definita dal segretario generale Jens Stoltenberg «l’alleanza di maggiore successo nella storia».
Un «successo» innegabile. Da quando ha demolito con la guerra la Federazione Jugoslava nel 1999, la Nato si è allargata da 16 a 29 paesi (30 se ora ingloba la Macedonia), espandendosi ad Est a ridosso della Russia. «Per la prima volta nella nostra storia – sottolinea Stoltenberg – abbiamo truppe pronte al combattimento nell’Est della nostra Alleanza». Ma l’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico è andata oltre, estendendo le sue operazioni belliche fin sulle montagne afghane e attraverso i deserti africani e mediorientali.
L’Emilia Romagna e la crisi che viene da lontano. La fine del Pci e la regione non più rossa.
di Lorenzo Battisti
Sembra ormai chiaro che il destino del governo si giocherà nelle prossime elezioni regionali di Gennaio, e in particolare in quelle della mia regione, l’Emilia Romagna (come la solito, il Sud viene dimenticato, ma c’è anche la Calabria al voto).
Il vero fatto nuovo è proprio questo: non solo la regione tradizionalmente rossa è “contendibile”, ma la vittoria della Lega è data quasi per certa dalla maggior parte dei sondaggi. Questo rappresenta un fatto storico, per una regione da sempre considerata rossa, antifascista, progressista e che si scopre d’un tratto verde.
Solidarietà all’Ambasciata cinese, contro le ingerenze trasversali che logorano le relazioni tra Italia e Cina
da ilpartitocomunistaitaliano.it
30 novembre 2019
Nota del Dipartimento Esteri del Partito Comunista Italiano
La tensione alimentata ad arte in queste ore dai Fratelli d’Italia e dai Radicali (due facce della stessa politica di destra neoliberista) nei confronti della Cina ha come obiettivo il deterioramento dei rapporti di amicizia ed istituzionali con la Repubblica Popolare. Ed è sintomatico che a questa campagna si siano uniti anche esponenti del PD. Lo diciamo da tempo: il bipolarismo italiano (che Lega e PD assieme vogliono ricostruire) è una falsa contrapposizione con l’unico obiettivo di spartirsi i voti degli elettori e perseguire poi assieme la stessa agenda politica.
NATO – Breve storia dell’alleanza
di Manlio Dinucci | da patriaindipendente.it
In occasione del 70° anniversario della fondazione della NATO (North Atlantic Treaty Organization) pubblichiamo su questo numero due brevi saggi scritti per Patria, che esprimono punti di vista diversi sulla storia dell’alleanza. Qui il testo del geografo, ricercatore e saggista Manlio Dinucci
Le origini
Gli eventi che preparano la nascita della NATO iniziano con la Seconda guerra mondiale. Nel giugno 1941 la Germania nazista invade l’URSS con 5,5 milioni di soldati, 3.500 carrarmati e 5.000 aerei, concentrando in territorio sovietico 201 divisioni, equivalenti al 75% di tutte le sue truppe, cui si aggiungono 37 divisioni dei satelliti tra cui l’Italia.
Il pendolo del premier Conte
Riceviamo con richiesta di pubblicazione
di Aginform
27 novembre 2019
Se la prima mossa del nuovo corso politico, dovuto al rovesciamento delle alleanze, è stata quella di stoppare il tentativo di Salvini di sfondare la linea del Piave ricorrendo alle elezioni dopo la crisi di agosto, si tratta ora di valutare le prospettive e il ruolo del Conte 2. Oggi, a distanza di alcuni mesi, si può abbozzare una linea interpretativa della sua azione.
In Lituania si intensifica la repressione contro i militanti del Fronte Popolare Socialista. In Italia continua il silenzio sui crimini del regime fascistizzante di Vilnius
da skpkpss.ru
In Lituania imperversa la repressione più brutale degli oppositori politici, comunisti (il Partito Comunista da tempo è stato bandito per decreto), antimperialisti e progressisti. In particolare, i compagni del Fronte Popolare Socialista sono sotto attacco da parte di un governo fascistizzante (nel cui “album di famiglia” si trovano le waffen SS lituane, a cui vengono dedicati monumenti e targhe) che non è costituito da “sovranisti” e “populisti di destra”, ma da ferventi “europeisti” agli ordini degli Stati Uniti, della NATO e delle potenze egemoni dell’Unione Europea che (esattamente come quanto è avvenuto con l’Ucraina, dopo il golpe fascista del 2014) ricambiano la fedeltà ai “precetti” imperialisti in economia e nelle politiche aggressive verso la Russia con la tolleranza più spudorata nei confronti delle più eclatanti violazioni dei diritti umani e delle libertà democratiche.
Gli F-35 decollano con ali bipartisan
di Manlio Dinucci
Lorenzo Guerini (Pd), ministro della Difesa del governo Conte II, ha comunicato alle commissioni parlamentari il passaggio alla fase 2 del programma di acquisto degli F-35 della statunitense Lockheed Martin. Passaggio preparato dal governo Conte I: il vicepremier Salvini (Lega) sottolineava lo scorso marzo che «ogni ipotesi di rallentamento o ravvedimento del programma di acquisto degli F-35 sarebbe un danno per l’economia italiana»; il sottosegretario agli Esteri Di Stefano (M5S) richiedeva una «revisione profonda degli accordi» ma aggiungeva che, «se abbiamo delle commesse da pagare, certamente non passeremo alla storia per aver tradito un accordo fatto con aziende private: c'è un'intera filiera che va rispettata». Lo scorso maggio il governo Conte I autorizzava «la realizzazione e la consegna di 28 caccia F-35 entro il 2022 (i velivoli sinora consegnati sono 13), i cui contratti sono stati completamente finanziati», ovviamente con denaro pubblico.
Dall’odio del “manifesto” al manifesto dell’odio
Pubblichiamo come contributo alla discussione
da fulviogrimaldi.blogspot.com
QUANDO LE COLORI, LE SARDINE VANNO A MALE ----- Che ci fanno Bill Gates, Ted Turner e George Soros con Extinction Rebellion?
“Non siamo contro il Sistema” (I fondatori delle “Sardine” toscane: Danilo Maglio, Cristiano Atticciati, Matilde Sparacino, Benard Dika)
Una cosa è certa: questo PD degli Zingaretti, Marcucci, Lotti, Orfini, Guerini, non è mai stato in grado e non lo sarà mai di produrre una mobilitazione di massa, estesa sul territorio, come quella oggi in atto con le “sardine”. Per quanto possa poi risultargli favorevole nel voto.
Lenin, Rockefeller e la politica-struttura
Pubblichiamo in anteprima un breve capitolo del libro “Effetto di sdoppiamento, il “paradosso di Lenin” e la politica-struttura.” con contributi di Giorgio Galli, Alessandro Pascale, Daniele Burgio, Massimo Leoni e Roberto Sidoli, e che verrà pubblicato a fine anno.
Lo scritto in oggetto si intitola “Lenin, Rockefeller e la politica-struttura”.
Buona lettura.
La sinistra e l’economia: da Sraffa e Keynes alla riforma del MES
di Alba Vastano
da blog-lavoroesalute.org
Intervista a Sergio Cesaratto a cura di Alba Vastano.
“Ora si rischia di allarmare nuovamente i mercati. Le banche italiane e straniere ci penserebbero due volte ad acquistare titoli di un Paese che potrebbe essere assoggettato a ristrutturazione del debito. Di qui i timori del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, di Patuelli e dell’on. Giampaolo Galli e di tanti altri. Una ristrutturazione del debito colpirebbe duramente le banche e i risparmiatori. Ѐ una strategia folle” (Sergio Cesaratto)
Il curioso caso di "Non una di meno" e "Se non ora quando"
di Roberto Vallepiano
Come il femminismo imperialista propizia e fiancheggia i colpi di stato per conto degli USA
Nelle foto riprodotte sotto potete vedere come i due movimenti femministi più noti nel nostro paese e cioè NON UNA DI MENO e Se Non Ora Quando - News, fiancheggino attivamente le più ignobili campagne golpiste al servizio dell'imperialismo USA e della borghesia compradora latinoamericana.
Nel primo delirante post "Non una di meno" attacca frontalmente il Socialismo della Pacha Mama e l'ormai deposto Presidente indigeno Evo Morales bollandolo con l'incredibile insulto di "misogino e sessista".
What a MES! FAQ sul MES
di Sergio Cesaratto
da patriaecostituzione.it
26 novembre 2019
Cos’è il Meccanismo europeo di stabilità?
E’ detto anche fondo salva-Stati e fu creato nel 2011. Interviene a finanziare uno Stato quando per quest’ultimo non ha più senso finanziarsi sui mercati a causa di tassi di interesse troppo alti. In pratica, i sottoscrittori del debito pubblico non rinnovano i prestiti e, non trovando altri acquirenti a tassi ragionevoli, il Paese non può restituire i prestiti in scadenza ed è in default. Il MES interverrebbe probabilmente in combinazione con la BCE la quale comprerebbe titoli di Stato sotto il cappello dell’OMT (Outright Monetary Transactions), il programma annunciato da Draghi nel luglio 2012 nel famoso discorso in cui disse che la BCE avrebbe fatto tutto quanto necessario (“whatever it takes”) per preservare l’euro. L’aiuto di Draghi era subordinato a prestiti MES, e questi ultimi a un “memorandum of understanding”, un impegno del Paese a perseguire politiche di aggiustamento fiscale (leggi: austerità).
E ora vengono ceduti anche i lavoratori del Monte Pegni, chi saranno i prossimi?
In Intesa Sanpaolo c’è molta retorica sul senso di appartenenza e sulla valorizzazione delle risorse umane, ma la storia del nuovo Gruppo è sempre stata costellata, fin dalla sua nascita, dalla cessione di centinaia di lavoratori.
Per ricordare i casi più noti, si è cominciato nel 2007 e 2008 con le cessioni delle filiali a seguito della fusione tra Intesa e Sanpaolo e dell’intervento dell’autorità antitrust. Poi è stata la volta di Banca Depositaria nel 2010. Poi nel 2018 è toccato al Recupero Crediti e arriviamo ai giorni attuali con Banca 5 e, mentre ancora le trattative per la cessione di quest’ultima a Sisal sono in corso, lunedì 18 novembre è arrivata la notizia della cessione delle filiali del Monte Pegni, dove i lavoratori hanno appreso la notizia direttamente a mezzo stampa.
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