di Enrico Vigna
“ La misura della vostra qualità come persone pubbliche, come cittadini, sta nella differenza tra ciò che fate e ciò che dite”. Ramsey Clark
Il 9 aprile 202, un indomabile e incorruttibile combattente per la pace, la verità, la giustizia e l’amicizia tra i popoli se ne è andato, lasciando un vuoto che non sarà facile colmare per le battaglie dei popoli oppressi, degli umili e degli ultimi nel mondo e negli Stati Uniti.
Un tributo a RAMSEY CLARK: un grande americano, un nobile uomo, un grande combattente per la pace, la giustizia e l’amicizia trai popoli ci ha lasciato.
L'alternativa cinese
di Alessandro Pascale
da Storiauniversale.it.
È terminata la pubblicazione dei contenuti riguardanti la storia degli Stati Uniti, ossia i capitoli 13 e 14 della Storia del Comunismo, raccolti in un'unica sezione reintitolata TOTALITARISMO E IMPERIALISMO DEGLI USA.
Dovrebbe seguire ora il capitolo 15, dedicato alle vicende dell'Europa orientale, ossia alle vicende dei paesi socialisti formatisi nel secondo dopoguerra (1945-48) e sopravvissuti fino alla dissoluzione dell'URSS (1989-91). Lasciamo per ora in sospeso la questione, non perché non sia necessario sfatare molteplici miti anche in questa storia, ma per l'urgenza politica che pone la questione cinese.
Uno stato marxista orientale per eccellenza: una recensione del libro di A.B. Abrams’ Immovable Object: North Korea’s 70 Years at War with American Power
di Stephen Gowans
da https://gowans.blog
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Alla vigilia della prima guerra mondiale, e per molti anni ancora, la maggior parte dell'umanità era in balia di una manciata di grandi potenze: Gran Bretagna, Francia, Russia e le nascenti potenze di Stati Uniti, Giappone e Germania. Queste nazioni autoproclamate elette e sedicenti modelli per l'umanità, godevano di una prosperità senza pari come prodotto della loro spoliazione spietata dei nove decimi dell'umanità, resa possibile dalla loro supremazia militare e industriale.
Sentiment analysis sull’escalation militare in Donbass
di Francesco Galofaro e Marco Pondrelli
Questa settimana abbiamo analizzato la comunicazione degli utenti di Twitter per sondare gli umori circa la nuova escalation militare nel Donbass. Come sempre, al grafo riassuntivo dei valori di polarità e di soggettività dei tweet (fig. 1) associamo i wordcloud dei tweet positivi (fig. 2) e negativi (fig. 3), in modo da favorire l’interpretazione dei nostri lettori. Abbiamo impiegato l’hashtag #Donbass e selezionato i 200 tweet con maggiore impatto in termini di rilanci, interazioni e like.
Sovranismo, Patria e marxismo
riceviamo e pubblichiamo
di Gery Bavetta
Quante volte abbiamo sentito dire che i concetti di Nazione e quello di Patria, la difesa dello Stato sovrano e dei confini, così come la salvaguardia della cultura e dell'identità di un popolo siano valori di destra?
Ci sarà l'attacco in forze ucraino al Donbass?
di Fabrizio Poggi
da https://www.lantidiplomatico.it
Il paragone che più ricorre in questi giorni, allorché gli osservatori esaminano le ipotesi di attacco in forze ucraino alle Repubbliche popolari del Donbass e della eventuale risposta russa, è quello del “08.08.'08”, quando Mikhail Saakašvili attaccò l'Ossetia meridionale, ma la sua avventura fu rintuzzata in cinque giorni dalla 58° armata russa. Tredici anni fa, l'ex presidente georgiano e poi profugo ucraino, aveva ricevuto le assicurazioni sull'appoggio yankee, che poi non arrivò; oggi, il presidente ucraino Vladimir Zelenskij, si dice forte del sostegno di Joe Biden, per “la riconquista” del Donbass.
Ucraina, bomba Usa in Europa
di Manlio Dinucci
da il manifesto 13 aprile 2021
Caccia F-16 Usa, inviati dalla base di Aviano, sono impegnati in «complesse operazioni aeree» in Grecia, dove ieri è iniziata l’esercitazione Iniochos 21. Essi appartengono al 510th Fighter Squadron di stanza ad Aviano, il cui ruolo è indicato dall’emblema: il simbolo dell'atomo, con tre fulmini che colpiscono la terra, affiancato dall’aquila imperiale. Sono dunque aerei da attacco nucleare quelli impegnati dalla US Air Force in Grecia, che ha concesso nel 2020 agli Stati uniti l’uso di tutte le sue basi militari.
Vladimir Kršljanin: Il nobile combattente, Ramsey Clark (1927-2021)
di Vladimir Kršljanin
da https://milosevic.co
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
il 9 aprile è morto a New York Ramsey Clark, lo ricordiamo con le parole di Vladimir Kršljanin Segretario del Comitato Internazionale "Slobodan Milošević"
Ramsey Clark, co-presidente del Comitato Internazionale "Slobodan Milošević" si è spento ieri sera a New York a 93 anni.
Colonialismo digitale - Le multinazionali Big Tech e il Sud Globale
di Michael Kwe, ROAR Magazine
da https://www.meltingpot.org
Proponiamo la traduzione a cura di Globalproject.info di questo articolo di Michael Kwet - originalmente pubblicato da ROAR Magazine - sul dominio globale delle multinazionali dell’alta tecnologia, che mostra come - in un contesto capitalista - la digitalizzazione sia legata a un estrattivismo insostenibile e al rafforzamento di una divisione del lavoro altamente ineguale tra Nord e Sud del mondo.
Nel 2020, i miliardari si sono arricchiti a dismisura. Il patrimonio personale di Jeff Bezos è cresciuto da 113 a 184 miliardi di dollari. Elon Musk ha per poco eclissato Bezos con un aumento di patrimonio di 27 miliardi di dollari, che l’ha portato a possederne 185 miliardi. Per i capitalisti alla testa delle multinazionali Big Tech, è stato un anno da favola.
La grande battaglia per la difesa della salute comincia dalla gestione dei vaccini
riceviamo da Aginform e pubblichiamo
Contro la demagogia della destra e per denunciare le responsabilità dei liberisti sui vaccini. Un appello alla mobilitazione unitaria di chi vuole combattere contro la logica privatistica, per una sanità pubblica ed efficiente e per raccogliere la sfida posta dal governo della finanza e dei militari.
La favola del “Genocidio” in Xinjiang
di Maria Morigi
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite Il 9 dicembre 1948 adottò, con risoluzione 260 A (III), la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio. L'articolo II della Convenzione definisce esplicitamente il genocidio nell'ambito del diritto internazionale: «Per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: 1- Uccisione di membri del gruppo; 2- Lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo; 3- Imposizione di condizioni di vita intese a provocare distruzione fisica, totale o parziale del gruppo; 4- Misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo; 5- Trasferimento forzato di minori da un gruppo ad un altro»
Ancora una volta, Washington salta alle conclusioni sulle schermaglie Ucraina-Russia
un articolo che rivela il dibattito interno al gruppo dirigente statunitense
di Anatol Lieven
da https://responsiblestatecraft.org
Tradotto da Marco Pondrelli per Marx21.it
La reazione iniziale dei funzionari dell'amministrazione Biden all'ultimo scontro tra le truppe ucraine e le milizie filorusse (o i soldati russi che servono come milizie) in Ucraina orientale esemplifica un modello molto pericoloso nel comportamento degli Stati Uniti e dell'Occidente: credere a qualsiasi cosa ci dica la "nostra" parte in una data crisi, automaticamente, e senza controllare i fatti.
Covid un anno dopo: l’Italia non si è fermata… il virus neanche
da https://www.ottobre
Esattamente un anno fa, nel marzo/aprile 2020, l’Italia si ritrovava in pieno lockdown, costretta, prima tra i paesi occidentali, a far fronte alla pandemia di Covid-19 esplosa a partire dalla sua regione più popolosa, la Lombardia. Lockdown imposto da circostanze più che eccezionali che si protraeva fino a fine maggio, benché osteggiato in ogni modo dagli ambienti economici e industriali e sopportato con insofferenza dal ceto politico. Col diminuire dei casi vi fu quindi la riapertura, scomposta e affrettata, cui si aggiungeva l’incapacità ad effettuare un’efficace opera di tracciamento e isolamento; di conseguenza, i contagi hanno iniziato logicamente a risalire dopo l’estate.
Diventiamo sinceri sul "dominio" militare degli Stati Uniti
questo articolo affronta, dal punto di vista dell'esercito statunitense, la 'minaccia' della crescita cinese. Se la consapevolezza del declino degli Stati Uniti è assodata, sul come Washington reagirà il dibattito è aperto
di Collin Meisel
da https://www.defenseone
Gli strateghi americani devono abbandonare l'ipotesi che l'esercito americano sarà la forza superiore in ogni data situazione
L'epopea del Libertador e il sogno della Patria grande. Simón Bolívar
di Marco Pondrelli
Per riassumere la figura di Simón Bolívar basterebbero le parole del Ministro del Potere Popolare per la Cultura della Repubblica del Venezuela Ernesto Villegas Poljak, che firma la prefazione del libro, 'Bolívar fece la guerra con le armi e con le parole, ma fece anche la pace' [pag. 3].
La comunicazione della destra in Italia
di Francesco Galofaro e Marco Pondrelli
Venticinque anni fa, nell'ormai lontano 1996, Marco Revelli pubblicò un libro dal titolo 'Le due destre'. Secondo l'autore, la dialettica politica italiana non avveniva già allora tra una destra liberale e una sinistra laburista, ma tra due destre: l'una tradizionale, populista e plebiscitaria; la seconda, tecnocratica ed elitaria, inatteso risultato dell'evoluzione storica del centro-sinistra. Per citare Marilyn Monroe, venticinque anni sono un quarto di secolo: dà da pensare. Per quanto si trattasse già allora di una semplificazione, la fotografia di Revelli mantiene senz'altro qualche legame col presente.
Cina e Russia stanno guidando insieme una vera Justice League
di Andrew Korybko
da http://oneworld
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
L'America ama i suoi film di supereroi, ma la finzione si sta rapidamente trasformando in fatto, dato che Cina e Russia aspirano a guidare una Justice League nella vita reale. La serie di fumetti e il film con lo stesso nome si riferiscono a una collezione di supereroi che salvano il mondo dal male, che è essenzialmente ciò che questi paesi stanno cercando di fare. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto martedì al suo omologo russo Sergei Lavrov, durante la visita di due giorni di quest'ultimo nella Repubblica Popolare, che "dovremmo agire come garanti della giustizia negli affari internazionali".
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